E’impossibile trovare un accordo per la vendita di Alitalia prima del voto: è ciò che ha dichiarato oggi il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, sottolineando come nessuno dei “pretendenti” voglia chiudere la trattativa prima di aver visto i risultati delle elezioni.
Qualcosa che, data l’incertezza politica generale e l’impatto che la stessa può avere sugli investimenti, ci si sarebbe dovuto aspettare. Ha spiegato in tal senso:
I commissari mi hanno confermato che non ritengono di poter concludere prima del 4 marzo, in quanto i pretendenti di Alitalia vogliono aspettare che ci siano le elezioni. Però andiamo avanti a lavorare e non commento sulle cordate.
Il ministro vorrà anche evitare di parlarne, ma in questi ultimi giorni sembra che stia prendendo sempre più piede la cordata a 4 per sfidare Lufthansa nell’acquisto di Alitalia. Air France, EasyJet, Delta e Cerberus avrebbero già chiesto un incontro con i commissari straordinari per la prossima settimana anche se, come anticipato, l’offerta reale dovrebbe arrivare in caso dopo il voto, senza contare che giusto recentemente il ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha ricordato come le trattative si sarebbero concluse sono nel momento in cui si sarebbe ricevuta un’offerta all’altezza con tanto di prospettive di sviluppo.
I protagonisti della cordata nei mesi scorsi si sono impegnati in prove di alleanza per tastare il terreno ed ora potrebbero rappresentare una valida alternativa all’offerta di Lufthansa che secondo indiscrezioni riguarderebbe un investimento di 300 milioni e circa 2 mila esuberi e che lascia perplessi in molti.
Intanto prosegue il lavoro dei commissari per ottenere una proficua riduzione del costo del personale, uno dei punti focali di tutte le trattative.