Alitalia, c’è tempo fino al 13 aprile per salvarla: la deadline è ormai stata fissata. Sarà quella la data entro la quale capire se ci sono le possibilità per la compagni aerea di evitare il crac con le sue sole forze. Sarà possibile salvare l’azienda?
Meno di due settimane che scandiscono una vera e propria corsa contro il tempo farcita di ostacoli e problematiche di ogni sorta che oltre ai problemi “interni” vede la compagnia dover “combattere” anche sul fronte del tavolo aperto con il Governo con il quale, il prossimo 6 aprile, inizierà una trattativa ad oltranza insieme ai sindacati. Non bisogna dimenticare che il piano industriale prevede oltre 2mila esuberi ed un taglio dello stipendio dei piloti pari al 30% di quello attuale. In breve la parola d’ordine dovrebbe essere “compromesso” tra le parti, ma l’intesa da quel che si evince è ancora lontana dall’essere raggiunta.
Questa Pasqua potrebbe essere amara per molti, a prescindere da come si risolverà il tavolo Alitalia-Governo. Il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha sottolineato che la deadline è stata scelta perchè si ha la necessità di far partire un piano di ristrutturazione finanziaria fin dal 14 aprile. In assenza di un accordo, ha continuato, “si sposterebbero in avanti i tempi della ricapitalizzazione. Scenario, questo, che renderebbe ancora più complicate le cose”. E l’azienda ha bisogno di semplificazione, non di ulteriori problemi. La collaborazione di Alitalia a quanto pare è stata comunque forte dalle parole espresse sul tema dal ministro:
La compagnia aerea ha fornito ai sindacati tutti i numeri richiesti. Il clima è molto costruttivo ma le posizioni sono molto diverse e il tempo stringe. Quello dell’esecutivo è un lavoro di supporto. Ma posso promettere che personalmente farò di tutto per facilitare l’accordo.
Trovare una via comune è basilare per evitare il crac.