Sciopero e Lufthansa. Due concetti entrambi in avvicinamento nella sfera di esistenza di Ita Airways. E sarà curioso vedere come si riuscirà a far convivere queste due realtà. Soprattutto nelle prossime settimane.
Ita Airways non può permettersi agitazioni
Lufthansa ha infatti lanciato un’offerta per il vettore italiano, il quale al momento si trova al centro di un piccolo “scandalo” occupazionale. È infatti emerso che gli stipendi di Ita Airways sono più bassi di quelli di una qualsiasi compagnia low cost operante in Italia. Fattore che ha causato la reazione dei sindacati. Non è una novità che rispetto al passato gli emolumenti siano dimezzati per il personale navigante rispetto all’era Alitalia.
Ma deve essere anche ricordato che i salari sono stati fissati proprio insieme alle parti sindacali lo scorso 2 dicembre 2021. La possibilità di uno sciopero a breve termine nasce dalla difficoltà di ottenere un adeguamento delle retribuzioni. Le parti sociali e l’amministratore delegato Fabio Lazzerini sono impegnati in una trattativa sul tema dalla fine dello scorso novembre.
Perché chiamiamo in causa Lufthansa? È presto detto: in questo momento così delicato di trattativa con il vettore tedesco, Ita Airways non può permettersi che il malcontento si trasformi in vera e propria agitazione.
Lo scorso 20 gennaio l’incontro tra le parti si è risolto in un nulla di fatto, portando i sindacati a far partire le procedure di raffreddamento. Queste vengono utilizzate quando si vuole tentare di evitare lo sciopero il più possibile.
Disparità di stipendi con low cost
Le parti sindacali hanno presentato all’amministratore delegato delle slide, come riportato da Il Sole 24 Ore, che hanno messo in comparazione la retribuzione di Ita Airways è quella di Ryanair. A parità di ore di volo in un mese, per un comandante, vi è una differenza sostanziale di 93 euro per ora volata contro 165 euro. Divario che cresce ancora con Easyjet.
Ancor più basso appare essere il pagamento per un pilota con almeno 12 anni di anzianità, il quale viene pagato 57 euro per ora di volo. Va detto che in questi numeri non sono calcolate le diarie. E che per il vettore italiano si tratta di una retribuzione emergenziale e non di quella ordinaria.
I sindacati vogliono un aggiornamento della retribuzione alle tabelle contrattuali. Ma va anche sottolineato che l’accordo firmato a dicembre del 2021 scadrà nel 2024. E di conseguenza l’azienda propone degli incrementi del 6% che non vengono però giudicati equi dalle parti sociali.
Sarà curioso vedere cosa accadrà il prossimo 31 gennaio quando l’azienda e i sindacati si riuniranno nuovamente. Riusciranno a trovare un accordo?