Con un futuro ancora da decifrare, Alitalia ha diramato le proprie previsioni sull’anno che verrà. A farle è stato l’amministratore delegato della compagnia, Andrea Ragnetti, che ha altresì parlato del nuovo partner strategico dell’azienda, deciso “a gennaio dagli azionisti” di Cai, alla scadenza della clausola di lock up, che consentirà di vendere le quote (congelate per un primo momento al fine di poter garantire continuità alla gestione societaria). Il futuro della società appare tuttavia sempre più incerto, e a gennaio potrebbero non esserci gradite novità.
Ciò che sembra piuttosto palese è che Air France (che detiene già il 25 per cento del capitale) vorrebbe allargare la presa su Alitalia: una mossa strategica che tuttavia non è stata oggetto di discussione nel consiglio di amministrazione di qualche giorno fa, che si è invece concentrato sul piano industriale e alla “difficile situazione macroeconomica” (vedi anche Alitalia blocca piano esuberi).
In termini numerici, Alitalia ha confermato l’obiettivo di “un utile operativo nel 2013 e un utile netto nel 2014”. Per quanto attiene il 2012 in fase di conclusione, invece, ,nell’anno che si chiude Ragnetti ha definito come molto duri “i primi sei mesi, dove abbiamo accumulato un ritardo di 100 milioni mentre il terzo trimestre è stato buono”, e infine nel quarto “c’è la possibilità di fare meglio del 2011”.
Ragnetti ha inoltre ricordato che, nei quasi 4 anni dalla nascita della Cai, sono stati investiti 3 miliardi di dollari, e che nel 2013 la società potrà vantare “la flotta più giovane d’Europa”, con un’età media di 6,5 anni (nel gennaio 2009 era di 9,3). Dal 2009 tra i 140 aerei operativi finora, 89 sono stati riconfigurati all’interno, mentre 10 Boeing B777 sono stati allestiti con le nuove classi di viaggio per voli intercontinentali.
Un cenno, infine, è stato espresso sulla potenziale concorrenza intersettoriale con la tratta ferroviaria Roma – Milano: “Con l’incremento della velocità del treno sotto le due ore e mezzo, essa diventa quasi insostenibile e tra 4-5 anni la situazione sarà molto peggiore” (vedi anche l’approfondimento Alitalia verso le Ferrovie dello Stato: che c’è di vero?).