Al termine di una lunga riunione del consiglio di amministrazione, il risultato è stata la delineazione di una situazione estremamente critica, con liquidità pari ai minimi e – riportava il quotidiano Il Giornale segnalando alcune “autorevoli fonti” – perfino il rischio di non poter regolarmente e puntualmente pagare gli stipendi di febbraio. Al fine di perseguire l’obiettivo del rafforzamento patrimoniale, il quotidiano evidenzia come i consiglieri abbiano scelto di fissare tra i 150 e i 200 milioni di euro l’importo di un finanziamento soci nei confronti della società.
A questo scopo, sottolineava Il Giornale, “il consiglio è stato riconvocato per il 4 febbraio proprio per verificare la concreta disponibilità degli azionisti a mettere mano al portafoglio e, di conseguenza, per deliberare la cifra esatta del finanziamento e la sua ripartizione” (vedi anche Alitalia lascia gli slot Linate – Fiumicino).
Sul perché si procederà, presumibilmente, verso un prestito e non verso l’aumento di capitale, la risposta sembra essere dettata dall’urgenza dei tempi: “il finanziamento è immediato, l’aumento ha bisogno di maggiori formalità, a cominciare da una delibera assembleare e quindi di tempi più lunghi” – aggiungeva il quotidiano – “Inoltre, l’aumento è tipico capitale di rischio, che può andare perduto, il prestito è una posta che deve essere restituita; in altre parole, è più protetto. Un prestito, inoltre, anche se effettuato da una minoranza di azionisti, non altera il loro peso nel capitale”.
In proposito dell’intervento francese, il quotidiano Il Sole 24 Ore evidenzia invece come “nonostante sia terminato, lo scorso 12 gennaio, il periodo di lock up durante il quale i soci italiani di Alitalia non potevano vendere le loro partecipazioni nella compagnia (mentre il diritto di prelazione da parte degli altri azionisti scadrà il prossimo 28 ottobre), Air France – che di Alitalia possiede il 25% – continua a rimanere alla finestra. Almeno per il momento” (vedi anche Accordo Alitalia – Air France – parla Passera).
Nessun cambio di posizione da parte del presidente del gruppo francese, Alexandre de Juniac, che ha ribadito come Air France non abbia le risorse finanziarie per affrontare la questione Alitalia.