La prima trimestrale 2013 di Alitalia si chiude con un risultato negativo piuttosto deludente: una perdita pari a 157 milioni di euro e una liquidità disponibile pari a 159 milioni di euro, a rappresentare uno sgradito biglietto da visita per la nuova stagione della società guidata da Gabriele del Torchio. E, mentre viene annunciata l’elaborazione del piano industriale 2013 / 2016, non poche ombre si allungano sul destino della compagnia di bandiera nazionale.
Stando a quanto diramato in una nota, nel corso dei primi tre mesi dell’anno, la compagnia ha messo a segno un risultato negativo per 157 milioni di euro, in aumento rispetto ai -131 milioni di euro conseguiti nello stesso periodo del 2012.
A spiccare è anche un risultato operativo (Ebit) pari a -136 milioni di euro contro precedenti -109 milioni di euro, penalizzato dalla diminuzione significativa dei proventi non ricorrenti. Per quanto attiene le prime righe del conto economico, la nota dirama ricavi totali a 729 milioni di euro, grazie soprattutto all’aumento della gestione passeggeri e al decremento dei proventi non ricorrenti (22 milioni di euro contro i69 milioni di euro conseguiti nello stesso periodo del 2012). In crescita i ricavi da traffico passeggeri, aumentati dell’1,2 per cento, a fronte di un decremento del 7,4 per cento nel mercato domestico, di un +1,1 per cento in quello internazionale e di un +11,5 per cento in quello intercontinentale (vedi anche i risultati della prima trimestrale Air France 2013).
Per quanto attiene gli altri elementi di interesse, liquidità salita a quota 159 milioni di euro contro precedenti 75 milioni di euro di fine anno, ma indebitamento in fase di salita a 1,023 miliardi di euro. Il tasso di riempimento degli aerei è inoltre migliorato al 70,7 per cento contro il precedente 68,8 per cento, mentre la puntualità dei voli è dell’8,7 per cento.
“Nel periodo gennaio – marzo 2013 i risultati dei principali parametri di qualità e affidabilità del servizio hanno mantenuto livelli di eccellenza” – sostiene Alitalia, sottolineando come – “per far fronte alla criticità sul versante della domanda, legata al contesto di crisi economico-finanziaria dell’Eurozona, oltre che al sempre più acceso scenario competitivo, il Gruppo ha intrapreso azioni di ottimizzazione della propria capacità”.