L’assemblea dei soci di Banca Etruria si è appena svolta e l’approvazione del bilancio relativo al 2011 ha letteralmente dominato le attenzioni e le discussioni, come era facilmente immaginabile: la votazione a cui si sta facendo riferimento ha visto coinvolti ben duemila soci in totale, con dei risultati finanziari non proprio brillanti. In effetti, bisogna anzitutto sottolineare come il margine di interesse sia calato di 0,4 punti percentuali, attestandosi a quota 221,5 milioni di euro, mentre le commissioni nette hanno fatto registrare un declino ancora più corposo, vale a dire un -0,6% per la precisione.
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Il quadro in questione, poi, può essere completato dai costi totali (232,6 milioni di euro) e da un risultato netto che è stato indicato in oltre trentotto milioni. In aggiunta, uno dei cali più fragorosi è stato quello relativo alla raccolta netta, con 7,8 miliardi di euro e un -2,6% che invita senza dubbio a riflettere. La convocazione di questa assemblea così importante è stata impreziosita dal fondamentale ritorno al dividendo, una situazione resa possibile soprattutto dall’aumento di capitale sociale effettuato in forma del tutto gratuita (l’ammontare ha superato i sette milioni) e dall’emissione di 2,3 milioni di titoli azionari ordinari. Questo vuol dire che l’istituto di credito ha assegnato ai soci questi strumenti in un rapporto ben preciso, vale a dire un’azione di nuova emissione ogni trentadue in possesso, con il godimento che è stato fatto partire dal 1° gennaio.
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L’evento ha fornito l’occasione più propizia per approvare anche altri punti di un certo interesse. Ad esempio, si possono menzionare le modifiche allo statuto e la nomina di un amministratore nel consiglio di amministrazione, vale a dire il commercialista Luciano Nataloni. Non bisogna dimenticare, poi, la relazione dello stesso cda sulla gestione, la relazione del collegio sindacale, i documenti sulle politiche di remunerazione e l’autorizzazione all’alienazione di azioni proprie.