Il dividendo Iren divide sindaci e direzione generale

 Il dividendo di Iren non smette di far discutere: le ultime esternazioni di Andrea Viero, direttore generale della compagnia attiva nel settore dei servizi, non lasciano spazio alla minima ombra di dubbio, visto che si è trattato di una vera e propria risposta a quei sindaci che si sono dichiarati insoddisfatti dell’importo di tale cedola. Lo stesso Viero ha spiegato come questi soggetti siano anche degli azionisti, quindi spetta proprio ad essi di proporre un adeguamento del dividendo, magari attingendo alle riserve, come si è soliti fare in questi casi. In effetti, le riserve che attualmente Iren può vantare sono pari a cinquantuno milioni, quindi i sindaci hanno l’ampia possibilità di adottare una decisione in tal senso, anche diversa rispetto a quella finora in vigore.

PER IREN PROBABILE TAGLIO DELLA CEDOLA
Qualcuno potrebbe definirla come una “sfida” che è stata lanciata, ma il dg ha confessato di non aver provato una reazione troppo stupita nel momento in cui è venuto a conoscere il giudizio di una parte del collegio sindacale. In effetti, alcuni dei sindaci si sono detti delusi per quel che concerne la proposta in questione, vale a dire quella che è stata avanzata dal consiglio di amministrazione: volendo essere ancora più precisi, si sta facendo riferimento al dividendo da 1,3 centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario, un ammontare che rappresenta soltanto il 15% di quello messo a disposizione nel corso del 2011 (8,5 centesimi per la precisione).

OPA EDISON BOCCIATA DALLA CONSOB

C’è però da precisare che Iren non vive uno dei suoi momenti finanziari più brillanti, dato che bisogna fare i conti con un disavanzo di ben 108 milioni di euro e con le conseguenze negative delle svalutazioni relative alla vendita della partecipazione in Edison. In pratica, se non ci fosse stata una minusvalenza di questo tipo, il bilancio sarebbe stato ben diverso, con un probabile attivo di 155 milioni di euro.

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