Dopo la pubblicazione del bilancio relativo all’esercizio 2011, sono arrivate le prime indicazioni degli analisti finanziari sul titolo Unicredit. La banca di Piazza Cordusio ha chiuso il 2011 con una maxi-perdita di 9,21 miliardi di euro, dovuta a svalutazioni per 10,3 miliardi di euro (anche a causa dei titoli greci detenuti in portafoglio). Il margine di intermediazione è sceso d 3,4%, ma comunque in linea con quanto si aspettavano gli analisti. Broker e banche d’affari hanno apprezzato la pulizia di bilancio effettuata a partire dal terzo trimestre dello scorso anno, migliorando le loro valutazioni sul titolo.
I vertici societari di Unicredit – che non distribuirà alcun dividendo quest’anno – sono fiduciosi sulla possibilità di tornare a pagare una cedola con l’esercizio 2012. I conti della banca guidata da Federico Ghizzoni sono piaciuti ad Exane, che ritiene i dati in linea con le attese. Exane ha confermato il rating a “outperform” (farà meglio del mercato) e il target price a 4.8€. Secondo gli analisti della casa d’affari francese la qualità degli asset sia italiani che stranieri sono sostanzialmente in tenuta, senza prospettive di deterioramento.
Natixis giudica Unicredit con rating “neutral”, ma ha incrementato il target price a 4.26€ da 4.08€. Citigroup ha alzato il prezzo obiettivo a 4.85€ da 4.65€, confermando il giudizio “buy” (acquistare le azioni). La banca d’affari americana ha incrementato le stime per il periodo 2012-2015, apprezzando il processo di deleveraging attuato da Unicredit. A seguito del miglioramento delle stime sugli utili per l’esercizio 2012 e 2013, Kepler ha alzato il target price a 4.2€ da 3.8€ con rating confermato a “neutral”.
► PREVISIONI PREZZO UNICREDIT MARZO 2012