Nuova caduta in Borsa del titolo Indesit, società leader nella produzione di elettrodomestici, arrivato ormai a poco più di 7 euro. A scatenare le vendite, questa volta, è stata la Lettera all’investitore, la consueta rubrica domenicale del Sole 24 Ore che ieri ha annunciato per il 2008 un calo del 2% del fatturato, pari a 3,35 miliardi di euro, e una flessione tra il 5% e il 15% dell’Ebit, intorno ai 170 milioni. Le indicazioni della Lettera all’investitore, che generalmente raccoglie informazioni di prima mano dal top management delle società, sono in deciso contrasto con quelle fornite dal vertice di Indesit in occasione dei risultati del primo trimestre 2008, dove la società prevedeva una crescita delle vendite e dell’Ebit rispetto al 2007. Fatto sta che il mercato, molto senisbile in questo momento ad ogni stormir di fronda, ha preso il contenuto della Lettera come un profit warning.
A penalizzare i conti del gruppo è stato il forte peggioramento del mercato degli elettrodomestici in Italia, Gran Bretagna, Francia e Spagna nei mesi di maggio e di giugno. Inoltre i risultati sono stati influenzati negativamente dal rialzo del costo delle materie prime, con il prezzo dell’acciaio in aumento del 60% da inizio anno, nonché dalla forza dell’euro nei confronti della sterlina: la Gran Bretagna conta per più del 25% dei ricavi consolidati del gruppo. La flessione però nelle vendite ha toccato come detto quasi indistantemnete i pirncipali mercati europei, con un picco del 24% in meno in Spagna.
E le buone perfomance registrate in Russia e Paesi dell’Est europeo, dove gli ordini sono cresciuti rispettivamente del 10% e del 12%, non sono bastate a controbilinciare gli effetti dei cali. E d’altra parte che la situazione per il settore non sia certo delle migliori, sono arrivati dieci giorni fa i conti di Electrolux a dimostrarlo. Il secondo produttore al mondo di elettrodomestici lo scorso 17 luglio ha annunciato di avere chiuso il secondo trimestre del 2008 con un utile lordo in calo a 793 milioni di corone svedesi, rispetto ai 921 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
Ma malgrado tutto ciò i giudizi degli anlisti sul titolo della società di Fabriano restano discordanti, a fianco infatti di quello negativo da parte di Unicredito e Cheuvreux , sono da registrare quelli tutto sommmati positivi di Axa, Ubs, Euromobiliare e Centrosim che raccomandano l’acquisto del titolo.