Il ritorno dell’appetito per il rischio sui mercati finanziari sta favorendo anche il titolo Enel, che da fine gennaio a fine marzo ha vissuto una fase molto difficile con una discesa dei prezzi in borsa da area 3,2 euro a 2,5 euro. Negli ultimi giorni il titolo sembra aver ritrovato lo smalto perduto nelle settimane precedenti, nonostante le indicazioni provenienti dagli analisti finanziari delle principali case d’affari siano negative nella maggior parte dei casi. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha deciso di confermare il giudizio BBB+ sul titolo, ma con outlook negativo.
Ciò vuol dire che per Enel non si sono chiuse le porte per un downgrade nei prossimi mesi, anche se S&P ha precisato che il colosso dell’elettricità guidato dall’amministratore delegato Fulvio Conti non sarà bocciato automaticamente nel caso in cui l’Italia dovesse finire sotto la scure dell’agenzia per l’aggravarsi della crisi politica e della recessione. S&P ha invece dichiarato che Enel rischia una nuova bocciatura nel caso in cui dovessero essere decise nuove misure fiscali o regolatorie sfavorevoli.
I riflettori sono comunque puntati sulla sostenibilità del debito e sul piano di dismissioni di 6,3 miliardi di euro, da completare secondo le stime societarie entro il 2014. Mentre gli esperti di Banca Imi hanno deciso di mantenere invariato il giudizio sul titolo Enel a “hold” (tenere le azioni in portafoglio) con prezzo oviettivo di 2,7 euro, la banca d’affari americana Goldman Sachs ha ritenuto opportuno abbassare il target price a 3,05 euro da 3,6 euro con raccomandazione confermata a “neutral”. La banca di investimenti newyorkese ha poi abbassato le stime per il triennio 2013-2015.
Questa settimana è arrivata anche la bocciatura da parte di Hsbc, che mantiene sul titolo il rating “underperform” (farà peggio del mercato) con target price a 2,4 euro. Enel taglierà il dividendo nel 2013 secondo Hsbc, che si aspetta una riduzione dell’eps a 0,12 euro da 0,15 euro. Il titolo Enel esce dalla lista di titoli preferiti di Citigroup, mentre Morgan Stanley decide di tagliare il target price a 2,9 euro da 3,2 euro con giudizio “equalweight” (neutrale). La banca americana ha tagliato le stime sull’eps per il quadriennio 2013-2016.