Ospite in questi minuti della trasmissione televisiva Porta a Porta è Mario Monti che parla della manovra “salva-italia” spiegando anche la situazione che il nuovo Governo si è trovata a dover gestire. Anche se l’argomento centrale dell’intervento non è di certo lo spread Btp-Bund, per spiegare il perchè delle scelte drastiche intavolate dal Governo il Premier è ricorso al famoso indicatore che tiene con il fiato sospeso l’Italia (e non solo).
Durante la trasmissione non c’è stato un supporto “grafico” ma si è detto che “lo spread italiano ha seguito quello greco” e per questo i rischi di diventare la “nuova Grecia” nell’Unione Europea erano e sono ancora altissimi. Proponiamo di seguito quello che non è stato proposto agli spettatori di Porta a Porta, tenendo conto che in arancione abbiamo lo spread Italia-Germania di volta in volta confrontato con quello della Grecia, quello della Spagna ed infine quello della Francia.
Questo di fianco è l’andamento dello spread tra i titoli di Stato Italiani confrontato con l’andamento del differenziale tra i titoli di Stato della Grecia e della Germania. Le proporzioni sono diverse per i due stati e non si può pretendere di confrontare il valore assoluto traendo conclusioni coerenti, ma facilmente abbiamo una visione dell’andamento che è molto diverso sopratutto negli ultimi giorni che invece per l’Italia sono stati determinanti (e positivi) nella valutazione complessiva.
Il grafico successivo confronta lo spread Italiano con quello della Spagna ed è facile intuire come, nonostante la differenza di valore assoluto (60 punti circa ad oggi), se c’è una similitudine che regge è proprio questa visto che l’andamento da Giugno di quest’anno (quando ancora nessuno sapeva cos’era lo spread) è praticamente identico se non per il fatto che quello Italiano è in proporzione saluto molto di più rispetto a quello Spagnolo.
Ecco invece il confronto diretto con lo spread della Francia sempre secondo i dati ufficiali; facile anche in questo caso notare similitudini molto accentuate nei movimenti se non per l’ultimo periodo dove in questo caso lo spread Francese è cresciuto in termini percentuali nettamente più di quello italiano, salvo poi tornare a livelli molto simili a quelli prima di Ottobre. Anche in questo caso il valore assoluto è ben diverso, come del resto estremamente diversi sono i Paesi di cui stiamo parlando (Germania, Italia, Francia, Spagna e Grecia), tanto che sorge il dubbio sulla validità dello spread come indicatore finanziario, di cui nessuno ha memoria prima di Agosto 2011.
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