Si tratta forse del primo taglio fuori dall’area Euro (ma dentro l’Europa) di una certa rilevanza effettuato negli ultimi mesi dalle agenzie di rating; Moody’s oggi è intervenuta direttamente su 12 istituti di credito Inglesi cogliendo di sorpresa il Mercato che reagisce immediatamente con perdite superiori al 3% in alcuni casi. Nello specifico è stata ridotta la valutazione di Lloyds TSB Bank da Aa3 ad A1 come quella di Santander UK, quella di RBS e Nationwide Building Society di 2 “step” da Aa3 ad A2; questi rimangono quindi ampiamente nella zona di Investment Grade mentre altre 7 istituti hanno subito tagli anche più consistenti.
In realtà sembra che le preoccupazioni siano per tutte le piazze Europee e non solo quelle oggetti dei tagli di oggi; arrivati al Venerdì si monetizza il guadagno degli ultimi giorni in vista di un week-end da bollino rosso per i mercati, con gli investitori che evitano l’overnight tranne su strategie in opzioni che in caso di alta volatilità guadagnerebbero in entrambe le direzioni.
A Piazza Affari l’attenzione è verso Fondiaria-Sai che cede quasi il 5% seguita da Ansaldo e Prysmian, mentre sulla parte centrale della classifica rossa troviamo i nostri istituti di credito: Unipol, Mediobanca, Ubi Banca e Banco Popolare mentre sorprende Unicredit sul podio dei rialzi al terzo posto con il 2.30% di guadagno.
Ancora meglio Banca Popolare di Milano che però vista la situazione tecnica non dice molto riguardo la vera stabilità del titolo.
Cosa preoccupa l’Europa, se non i rating? Oltre alla chiusura di ottava che favorisce le liquidazioni dei long in corso a preoccupare ci sono i dati sulla disoccupazione non solo Europei ma anche Americani; di sicuro nel Vecchio continente il mercato dell’occupazione non brilla e la paura è quella di replicare la situazione Americana con le difficoltà imminenti che si avranno ad onorare i mutui, sopratutto sulle prime case.
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