La crisi economica colpisce ancora. La Nortel Networks Corp., azienda canadese leader riconosciuto nella fornitura di funzionalità di comunicazione, ha presentato istanza di fallimento. L’azienda, infatti, ieri ha fatto richiesta del cosiddetto “chapter 11“, il regime di amministrazione controllata che le permetterebbe di scongiurare la bancarotta. La richiesta di protezione riguarda il Canada, gli Stati Uniti e anche diverse filiali europee. Difficile la situazione in cui si trova attualmente la Nortel: le vendite sono notevolmente diminuite, soprattutto nelle zone del Nord America, con perdite di oltre 3 miliardi e mezzo di dollari ed il conseguente licenziamento di migliaia di dipendenti.
La Nortel, comunque, non è nuova a difficoltà economiche: già nel 2001 la società si era trovata ad affrontare una crisi con il crollo delle vendite e perdite per oltre 20 miliardi di dollari. Nel 2004, inoltre, l’azienda canadese ha dovuto fare i conti con uno scandalo contabile che travolse l’allora CEO della società.
Attualmente a pesare sul capo dell’azienda Nortel c’è anche il rischio di cancellazione del titolo dal listino della borsa, in seguito alle perdite del 70% registrate dal titolo sul mercato. Wall Street, inoltre, ha informato la Nortel di una possibile esclusione dalle negoziazioni se le azioni della società non risalgono al di sopra di un dollaro: attualmente queste vengono scambiate a soli 32 centesimi.
Il regime di amministrazione controllata consentirebbe alla Nortel di rimandare il il pagamento degli interessi sulle obbligazioni, pari a circa 107 milioni di dollari e permetterebbe alla società di terminare la ristrutturazione dell’azienda utile per ottenere una nuova stabilità economica. La ristrutturazione prevede l’esternalizzazione di diversi comparti ed il licenziamento di oltre mille dipendenti.
La situazione critica della Nortel ha suscitato preoccupazioni anche per la fornitura alle olimpiadi invernali di Vancouver 2010 di cui la Nortel è partner tecnologico. I vertici della società canadese, però, tranquillizzano il Comitato Organizzatore delle olimpiadi assicurando in ogni caso la fornitura.