Banco Popolare (codice di borsa: BP) ha chiuso il 2011 con una perdita netta di 2,25 miliardi di euro, che risente però della forte svalutazione degli avviamenti da 2,8 miliardi di euro relativi alla fusione con il Banco Popolare di Verona e Novara di 4 anni e mezzo fa. L’utile consolidato, prima delle rettifiche, è salito dell’86% a 574 milioni di euro. Tuttavia, agli azionisti non sarà corrisposto alcun dividendo, mentre la perdita di 2,18 miliardi della capogruppo con riserve di bilancio. L’amministratore delegato Pier Francesco Saviotti ha evidenziato come nel 2011 sia stata rafforzata la solidità patrimoniale per raggiungere i target dell’EBA.
Il CoreTier1 è cresciuto di 140 basis points al 7,1% dal 5,7% del 2010. Il prossimo target per questo indicatore di solidità patrimoniale è al 9% entro giugno prossimo, ma senza convertire il bond soft mandatory da un miliardo di euro. Il titolo in borsa ha perso ieri l’1,54% chiudendo a 1.6€. Da inizio anno il guadagno è stato pari al 60%. Il titolo è ora in una fase di ritracciamento tecnico dai top annuali di 1.7€, ma in caso di breakout di questo livello il successivo target è posto tra 1.85€ e 1.9€.
► TITOLO GENERALI DOPO DATI DI BILANCIO E DIVIDENDO 2011
Gli analisti finanziari sono prudenti sulla valutazione del titolo, soprattutto dopo il forte rally messo a segno da inizio anno. Mediobanca valuta il titolo con un rating “neutral” e target a 1.62€. Dello stesso avviso sono anche Goldman Sachs, Exane e UBS, ma cambiano i target. Il prezzo obiettivo più alto è quello di UBS a 1.6€, quello più basso risulta 1.3€ di Exane. Fuori dal coro troviamo Equita Sim, che suggerisce di acquistare le azioni con target price fissato a 2.2€.