La giornata odierna è stata molto importante in quel di Bergamo per rendere noti i conti trimestrali di una importante realtà creditizia territoriale del nostro paese: si tratta della Banca Popolare di Bergamo (gruppo Ubi Banca per la precisione), il cui consiglio di amministrazione ha provveduto a comunicare i dati relativi alla data dello scorso 30 giugno. Che cosa c’è da dire in questo senso? Anzitutto, l’utile netto ha sfiorato gli ottantasei milioni di euro (85,8 milioni), con una crescita pari a ben 13,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Un buon contributo è stato offerto senza dubbio dallo sconto tributario di quasi nove milioni di euro, relativo al credito di imposta per le istanze di rimborso dell’Ires (Imposta sul Reddito delle Società) per l’arco temporale compreso tra il 2008 e il 2011. Molto interessante è stato anche il risultato della gestione operativa dei primi sei mesi di questo 2012, il cui rialzo è stato pari al 19,5%, con 191,8 milioni di euro a rappresentare questo ammontare complessivo. I proventi e le commissioni nette l’hanno fatta da padrona proprio per quel che riguarda quest’ultima situazione che è stata appena descritta. Le rettifiche sui crediti, al contrario, hanno raggiunto quota 62,4 milioni di euro, a causa, in particolare, delle svalutazioni di molte sofferenze.
I risparmi relativi agli oneri sono stati in grado di determinare un buon miglioramento del rapporto tra il costo dell’indebitamento e il reddito, tanto che il totale è sceso dal 60,6 al 55,1% nel giro di un anno, un risultato senza dubbio positivo. In aggiunta, non bisogna dimenticare la raccolta derivante dalla clientela di tipo privato, fatta eccezione per i prestiti sottoscritti dalla capogruppo, con quarantatré miliardi di euro a sancire un calo di quasi il 3% nel confronto annuo, diversamente da quanto è accaduto con la raccolta indiretta dalla clientela stessa (in rialzo, anche se non troppo vistoso).