Nel corso dei primi nove mesi dell’anno, la banca Intesa Sanpaolo ha registrato un utile netto in calo a 1,929 miliardi di euro. Ma come l’istituto ha voluto precisare, il maggiore introito dello scorso anno era dovuto a una plusvalenza netta derivante dalla cessione dell’attivita’ di securities services. I proventi operativi netti sono stati pari a 12.520 milioni di euro (registrando quindi un aumento dell’1,5%) con interessi netti per 7.239 milioni (in diminuzione dello 0,7%).
Si ritiene che il Gruppo Intesa Sanpaolo nel 2011 possa registrare un andamento coerente con il Piano di Impresa 2011-2013/2015 – si legge in una nota della banca-, che si pone l’obiettivo prioritario di garantire una redditività sostenibile nel medio periodo, sviluppando l’attività fondata sulla relazione di lungo periodo con la clientela, calibrando controllo dei costi e investimenti, presidiando la qualità del credito e rafforzando la liquidità e la patrimonializzazione.
Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 30 settembre 2011 il Core Tier 1 ratio si é attestato al 10,2%, invece il Tier 1 ratio si é attestato all’11,6%. I crediti deteriorati hanno raggiunto la somma di 22,21 miliardi di euro, registrando quindi un aumento del 4,6% rispetto ai 21,24 miliardi dei primi mesi dell’anno, per quanto riguarda invece l’ammontare dei crediti risulta pari a 381 miliardi di euro, +0,6% rispetto ad inizio anno.
Intesa Sanpaolo ha infine reso nota la propria esposizione verso titoli sovrani, quelli verso l’Italia ammontano a 63,4 miliardi, in calo dai 64,5 miliardi di fine giugno, di cui poco più di 19 miliardi nel portafoglio ‘available for sale’. Invece l’esposizione complessiva verso gli altri paesi Piigs – Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna – è risultata pari al 2% del totale. La situazione in Grecia non risulta ancora chiara: non c’è accordo tra i maggiori partiti ellenici, ma il primo ministro Papandreou è fiducioso e in mattinata lo stato greco ha collocato dei titoli governativi a scadenza semestrale per un totale di circa 1,3 miliardi di euro.
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