Stamattina ha preso il via l’emissione obbligazionaria di Unicredit, che ha lanciato un covered bond da un miliardo di euro. Le banche coinvolte nella fase di collocamento, in qualità di lead manager, sono Bayern LB, Credit Agricole Cib, Société Générale, Ing, Commerzbank e lo stesso istituto di credito di Piazza Cordusio. Il prestito obbligazionario lanciato da Unicredit ha per scadenza gennaio 2019. Il prezzo preliminare è stato indicato intorno a 88 punti base sul tasso midswap. Unicredit prova, quindi, ancora una volta ad approfittare della finestra favorevole di mercato.
Il sentiment positivo sui mercati azionari e obbligazionari, la possibilità concreta che la Fed non ritiri il programma di acquisto di bond e la speranza che arrivino anche i flussi di investimento dal Giappone hanno spinto il big del credito italiano a lanciare un prestito obbligazionario proprio in questa fase di mercato. Attualmente in borsa le azioni Unicredit evidenziano un progresso provvisorio dello 0,65% a 4,318 euro.
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Il titolo resta poco sotto i massimi più alti degli ultimi 4 mesi, posti poco sopra 4,4 euro. Unicredit sta beneficiando soprattutto della maggiore stabilità dello spread Btp-Bund tra 250 e 270 punti base. Oggi il differenziale quota poco sopra 250 punti. A Piazza Affari ieri le azioni Unicredit hanno perso il 2,37%, ma oggi stanno parzialmente recuperando. Il trend rialzista del titolo in borsa resta intatto, con la possibilità di rivedere nelle prossime settimane i top del 30 gennaio scorso posti in area 4,78 euro. Resta il timore, però, per un peggioramento della situazione in Turchia, dove Unicredit è presente con una quota del 41% nella Yapi Kredi Bank.
Il caos e i disordini tra polizia e manifestanti, che protestano contro il tentativo del premier turco Erdogan di voler “islamizzare” il paese, stanno generando pesanti vendite sulla borsa di Ankara e sulla lira turca. Yapi Kredi Bank rappresenta il 18% della capitalizzazione di Unicredit, che possiede anche 3,3 miliardi di euro di bond governativi turchi e impieghi nel paese per 15 miliardi di euro.