Economia ferma oltre oceano secondo i dati negativi sull’occupazione, negativi oltre ogni aspettativa; il Dow Jones conclude la seduta con una perdita del 2.20%, l’SP500 cede il 2.53% mentre il Nasdaq il 2.58%. Anche se nelle settimane precedenti ci si è accaniti contro l’area Euro, nessuno ha dimenticato dove è iniziata la crisi ed è proprio quello il settore che rischia di far sprofondare in recessione il Paese; le autorità di controllo vogliono infatti eseguire degli accertamenti sui mutui bancari alla ricerca di irregolarità, memori del passato recente e dello scoppio della crisi. Secondo il New York Times, Fannie Mae e Freddie Mac minacciano azioni legali contro dodici istituti di credito, con l’accusa di aver nascosto informazioni sugli assets tossici.
Smentite anche le previsioni su una fase di crescita; alla luce dei fatti, gli Stati Uniti sono in una fase di stallo senza precedenti e le stime sul Pil 2011 vengono riviste al ribasso dal tesoro USA proprio in virtù dei nuovi dati, che mettono in luce il vero volto dell’America. Un paese quindi ancora provato dalle precedenti politiche monetarie e dagli sbagli del settore bancario, poco controllato anche dalle stesse agenzie di rating che invece servirebbero proprio a ritirare la fiducia verso istituti poco trasparenti.
L’indice quindi torna a soffrire per il settore bancario e torna sotto a 11300 minacciando il test del supporto a 11090, ultimo livello statico sotto il quale si aprono le porte per una fase di down-trend con target sotto a 10500 punti; il recupero di 11372 invece sarebbe solo il primo passo verso la stabilizzazione dell’indice, che in ogni caso dovrà essere confermata dall’S&P500. Quest’ultimo si trova ora in una posizione di forza grazie alla tenuta di quota 1096 dopo il minimo di inizio Agosto ma il mancato ritorno sopra a 1250 nel medio periodo costringerà a replicare la discesa avuta tra il 2007 ed il 2008, visto che il pattern è praticamente identico su questo mercato.
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