Le fasi cicliche sono andate in confusione con il bottom di Settembre scorso sul FTSE-Mib ma sembra che finalmente la situazione si stia stabilizzando. Il bottom in questione ha troncato un ciclo in corso al limite delle regole classiche e la partenza che ne è seguita non è stata veloce come ci si aspettava. Il rialzo che ha risollevato le sorti dell’indice portando il valore del FTSE-Mib poco oltre quota 17000 è rientrato per chiudere in compressione la seconda metà del ciclo a tre mesi concluso sul bottom di Gennaio scorso.
Le tempistiche cicliche hanno ritrovato con quel close la regolarità ma il fatto che l’avvio del nuovo intermedio non abbia superato ancora il top precedente di Ottobre scorso mette in dubbio la possibilità che il ciclo superiore sia rialzista.
In questo momento siamo usciti dalla compressione che a Dicembre ha stretto il range di interesse fino all’uscita di metà Gennaio ed abbiamo solo due livelli statici come riferimento; la resistenza è posizionata a 16600 risulta essere prossima al prezzo attuale e rappresenta il livello di uscita che confermerebbe l’up-trend iniziato sul bottom di Settembre scorso consolidando nel medio periodo le intenzioni di recupero non solo dell’Italia ma dell’Eurozona.
Sotto a quota 15740 il mercato scenderà al di sotto dell’ultimo swing di minimo utile per i conteggi, costringendo a rivedere le strategie di medio periodo in favore di una doppia possibilità; sopra a 15000 punti avremo una fase di compressione che ha qualche possibilità di rilanciare il mercato, mentre al di sotto di questa soglia la tendenza girerà definitivamente in negativo per un ritorno verso i minimi di Gennaio dove si ricomincerà a parlare del rischio default.
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