La chiusura del mercato prossima a quota 15800 restituisce parte dei punti persi al derivato italiano che ora si trova vicino ai livelli di interesse di medio-lungo periodo con una situazione sui grafici più lenti che contrasta però tutte le aspettative di rialzo.
Se sul grafico orario infatti l’idea è che il mercato abbia iniziato il secondo tracy dell’intermedio in corso e si stia portando vicino a quota 16000 per superarla di forza e recuperare punti per la scadenza di Novembre 2011, sul grafico orario e settimanale la situazione resta fortemente critica visti gli swing disegnati e la formazione di compressione dell’ultimo tracy.
Si può comunque dire che anche nel medio periodo il livello di interesse è a quota 16000 anche se è meglio recuperare stabilmente quota 16500 prima di parlare di up-trend di lungo periodo e ripresa economica; di sicuro invece sotto a quota 15500 inizierà nel breve la correzione che dovrà fermarsi sopra a 14800 per non diventare down-trend di lungo periodo proseguendo la discesa iniziata ad Agosto verso target decisamente preoccupanti (ricordiamo anche che l’indice italiano è l’unico, tra quelli importanti, ad essersi avvicinato così tanto al bottom storico di Marzo 2009).
Il trading sul Mib si divide tra le blue-chips che beneficeranno dell’eventuale rialzo e quelle che invece possono sovra-performare il ribasso; tra le prime sicuramente abbiamo Fiat insieme ad Eni ed Enel ma anche Lottomatica. Più interessante la parte ribassista dell’indice, con Telecom, Stm, Finmeccanica e Ansaldo tra le sorvegliate speciali pronte a pagare diversi punti percentuali verso i target ribassisti se l’indice di riferimento dovesse cedere sotto i supporti di medio periodo.
Gli acquisti che non si vogliono liquidare si possono quindi coprire con opzioni put, che mai come in questo momento andrebbero ad avere rendimenti interessanti se le aspettative ribassiste verranno confermate nel medio-breve periodo, evitando agli investitori la liquidazione delle posizioni in essere.
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