L’indice di riferimento italiano accusa le tensioni sui titoli di Stato; la debolezza di oggi costringe il FTSE-Mib a cedere l’1.32% a metà seduta aprendo prospettive negative anche per la seconda parte della prima giornata di questa nuova ottava. La debolezza di Fiat, che fa’ crollare il titolo di oltre il 3% è seguita solo da qualche Bancario oltre che Enel, Eni e Snam Rete Gas che insieme formano una buona fetta delle blue-chips italiane.
In contrasto con questo quadro negativo abbiamo il close della scorsa ottava sul Dow Jones, che vede l’indice Americano oltre quota 11800 punti annunciando una fase laterale pre-salita, se non torneremo immediatamente sotto a 11650 negando la fase di estrema forza iniziata sul precedente bottom di minimo relativo.
Due scenari ben distinti si aprono quindi sul listino italiano; il recupero di quota 16000 che vedrebbe l’inizio di una nuova, incerta fase di up-trend per un ritorno immediato oltre 16500 punti e per secondo lo scenario in cui l’indice, dopo una fase di incertezza, scende stabilmente sotto a 15000 punti aprendo la seconda parte di un intermedio ribassista e tornando a puntare verso il bottom del 2009. Se per il resto dell’Europa (e per l’America) questo secondo scenario non sarebbe così catastrofico vista la posizione relativa degli indici in netto vantaggio rispetto al bottom di qualche anno fa’, per l’Italia si tratterebbe di un disastro finanziario visto che la prossimità con quota 12314 punti è altissima e le probabilità di subire più di altre Piazze l’ondata di vendite che verrebbe a crearsi è enorme.
Anche se un crollo avrebbe bisogno di continue conferme della tendenza in corso, l’inizio delle preoccupazioni sarà sotto a quota 15000 punti e le vendite di liquidazione arriveranno proprio sotto alla statica. Tornando al breve periodo, nel pomeriggio la sorvegliata speciale a Piazza Affari è Fiat su cui si attende un nuovo slancio direzionale.
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