Grafico decisamente positivo su Eni, nonostante la bufera in cui si è trovata tra news internazionali e nazionali, senza contare il contesto del Mercato. La tendenza fortemente ribassista che ha colpito il settore è iniziata per Eni sul top relativo di Febbraio ed e proseguita lentamente fino a Giugno per poi far precipitare il prezzo in meno di un mese da sopra quota 15 ad appena sotto 12 Euro. Il canale discendente che ha accompagnato la fase lenta di discesa ha definito anche il target semplicemente riportando il range del canale stesso verso il basso; le probabilità che fino a fine dell’anno le stesse dinamiche condizioneranno l’andamento del prezzo sono alte, anche se per garantire il recupero bisogna mantenersi sopra a 13.5 Euro che risulta essere il livello critico di supporto per il medio periodo.
In caso di rialzo invece la resistenza prossima è a quota 14.5 Euro mentre quota 15 Euro è un livello psicologico che avrà influenza solo in determinate condizioni di Mercato; se la situazione sull’indice di riferimento resterà quella di adesso con volatilità alta e direzionalità incerta, allora i 15 Euro su Eni saranno una difficoltà aggiuntiva di cui tenere conto. Nel caso in cui invece l’indice troverà la stabilità persa nell’immediato futuro abbassando anche la volatilità come conseguenza, allora il livello psicologico sarà semplicemente un punto dove piramidare l’entrata a mercato consolidando le posizioni prese in precedenza.
Se il minimo di 13 Euro tiene il Mercato, allora saranno tanti gli investitori che cominceranno a considerare l’apertura di un “PAC”; la situazione positiva sui dividendi storici di Eni oltre che la tenuta del settore e le previsioni buone per il futuro spingono in questa direzione anche chi sta abbandonando il bancario. L’entrata a mercato con un piano di accumulo fraziona l’esposizione e permette di beneficiare subito dei risultati, senza negare la possibilità di coperture dinamiche sulle stock options.
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