Ancora una volta tutte le fonti di informazione Italiane vanno a ricercare il motivo dei movimenti dei mercati (in questo caso positivi) all’interno del Paese stesso; si arriva quindi a dire che il rialzo avuto dopo l’apertura leggermente negativa sia frutto delle probabili dimissioni del Premier Italiano. Una notizia del genere invece, non confermata, potrebbe al massimo “congelare” i mercati fino alla sua conferma o smentita anche se difficilmente il Mib potrebbe restare slegato dal movimento degli altri indici Europei anche in quell’occasione.
La verità è che la nostra Piazza Affari (che, lo ricordiamo, praticamente è stata comprata dalla Borsa di Londra) segue semplicemente il movimento degli altri mercati Europei, che influenza con il movimento di tutti i titoli quotati. La ripresa conferma la ciclicità dell’indice di Bandiera ed i livelli di intervento restano esattamente quelli definiti nell’analisi di ieri che adesso acquistano ancora più importanza visto che derivano proprio dall’analisi ciclica.
Sul listino delle Blue-Chips brilla Mediobanca, sempre più volatile, con un rialzo del 5.45% seguita da Fiat che recupera il 4.78% portandosi dalla parte opposta del listino rispetto alla scorsa ottava. Altri bancari subito dopo, come Intesa Sanpaolo (+4.61%) e Banco Popolare (+3.84%) mentre Unicredit si distanzia con un guadagno contenuto poco inferiore al 3%.
Per quanto riguarda lo sviluppo della giornata tutto passerà nelle mani di Wall Street; l’Europa sta confermando la volontà di reagire direttamente dall’Eurotower (grazie proprio all’insediamento di Draghi in cui molti confidano) ma senza il supporto degli Stati Uniti il mondo intero resterà in crisi dato che il Dollaro USA è ancora la moneta di riferimento. Sotto a 11895 il Dow Jones perderebbe l’impostazione rialzista dei cicli di breve termine mentre al di sopra del top di Giovedì scorso la positività dovrebbe tornare come in Europa.
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