I conteggi ciclici sugli indici degli Stati Uniti spesso richiedono un gran numero di compromessi tra le regole di base della teoria di Hurst. Gli studi di Gann sulle ciclicità, sia legate ai pianeti che alle semplici stagioni erano completamente basati sul mercato USA e forse anche per questo l’approccio del famoso analista ammetteva conteggi molto diversi dai classici e rigidi intermedi di Hurst.
La varianza possibile in un ciclo ammetteva praticamente qualsiasi cosa e per questo per seguire l’andamento ciclico a scopo previsionale bisognava necessariamente affidarsi ad altre tecniche di conteggio all’infuori della semplice somma dei giorni.
Il periodo che stiamo attraversando costringe a lasciare da parte la teoria di Hurst ed ammettere invece che i conteggi ciclici sono andati fuori controllo; la strada previsionale per ora si mette da parte e si segue il mercato basandosi unicamente sul prezzo che in questo momento è incastrato in un range di lungo periodo che non promette nulla di buono.
La compressione tra 1225 e 1110 di S&P 500 ricorda un certo periodo della crisi del 2008 e più precisamente quello compreso tra metà Gennaio e circa Aprile dello stesso anno, quando l’indice dopo una prima fase di discesa ha fatto un finto recupero per poi sprofondare fino a Marzo 2009 sfiorando quota 650 e gettando nel panico il mondo finanziario.
Ora è difficile che che assisteremo ad uno scenario simile, ma la probabilità è comunque presente e va’ presa in considerazione; l’idea di una doppia violazione del supporto anche dopo il recupero della resistenza è già stata messa tra le possibilità future per i prossimi mesi e se si dovesse verificare l’indice si dirigerà immediatamente sotto a quota 1000 aprendo una nuova fase di recessione come conseguenza della prima di qualche anno fa’.
Il recupero avuto nell’intermezzo ha permesso comunque di tornare in quota fino quasi a 1400 pertanto non si può dire che la situazione sia completamente pessimista.
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