Le stime sugli utili del settore bancario sono in discesa libera e si parla già del peggior periodo dopo la crisi del 2008; per questo l’attesa oggi oltre oceano è tutta per le banche, mentre in italia il settore si divide in due; da un lato abbiamo Banca Popolare di Milano che guadagna circa il 4% portandosi con decisione sopra a 1.85, mentre dalla parte opposta del listino delle blue-chips abbiamo Unicredit che cede in questo momento il 5% del proprio valore portandosi a ridosso di un euro di valore per azione. Il rialzo di Banco Popolare è sicuramente infondato e dovuto unicamente all’alta volatilità che caratterizza il titolo in particolare nelle ultime settimane, ma la discesa di Unicredit invece sembra fondata tanto che anche Intesa SanPaolo, il secondo colosso italiano, è saldamente negativa con una perdita del 3.51%. Tornare a 1.3490 è un segno di grande debolezza che si conferma con una performance settoriale negativa di oltre il 3%.
Nel pomeriggio quindi l’attenzione è tutta per Wall Street e le banche trattate sul listino principale, anche se oggi sembra l’Europa a trascinare il Mercato e decidere le sorti della giornata; Milano resta la peggiore d’Europa non tanto per performance e numeri, ma quanto per posizione tecnica, che la vede prossima ai minimi del 2009 in grande divergenza con il resto delle Piazze Europee. Ricordiamo che in caso di discesa di medio-lungo periodo questa divergenza potrebbe costare molto in termini di punti e facilmente arriveremmo a fare “compagnia” alla Grecia in poco tempo diventando il secondo fanalino di coda dell’Europa. Sotto a 15750 di Mib la negatività proseguirà anche domani con un close di tracy negativo la prossima ottava, mentre in caso di immediato recupero la tenuta dovrebbe garantire un close settimanale superiore a 16500 anche se di poco; dal minimo del tracy+1 corrente infine riusciremo ad avere i target per il prossimo, anche se bisogna attendere il completamento degli swing daily.
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