Fondiaria Sai è di nuovo al centro delle cronache finanziarie: tutti i soggetti che sono possessori di azioni di risparmio relative alla compagnia assicurativa non stanno infatti nutrendo dei sentimenti positivi nei confronti della stessa, tanto da minacciare persino la buona riuscita della maxifusione con Unipol, Milano Assicurazioni e Premafin. Che cosa è successo di preciso? Tutto è nato dall’annuncio di due giorni fa, quando è stata convocata l’assemblea speciale degli azionisti in questione, da svolgersi in data 11 aprile 2012. Non si parlerà però soltanto di aumenti di capitale e di altre questioni economiche, visto che saranno valutati anche i danni provocati dagli amministratori e le loro responsabilità per le ultime decisioni che sono state adottate.
Si tratta di una vera e propria dichiarazione di guerra e i motivi sono presto detti. In pratica, Fonsai ha proposto agli azionisti di risparmio di eliminare del tutto il valore nominale dei titoli per optare per la parità contabile (il rapporto tra il capitale sociale e il numero totale di titoli azionari). La differenza è determinante, in quanto il valore nominale non poteva mai cambiare, mentre quello contabile si modifica a seconda del capitale e delle azioni stesse. In questa maniera, vi sarebbero delle novità non certo incoraggianti per quel che concerne la distribuzione dei dividendi: in effetti, non vi sarebbero più dividendi privilegiati per un importo pari al 6,5% del valore nominale, ma 0,065 euro per ogni singola azione di risparmio. Il futuro è però incerto e questo preoccupa enormemente.
►FONDIARIA SAI E MILANO ASSICURAZIONI, MODIFICATO IL RATING WATCH
Un confronto importante lo si può avere con Unipol, visto che essa ha adottato la parità contabile già dal 2010: in questo caso, vi sono stati finora dei passaggi contabili piuttosto complessi che hanno prodotto come conseguenza principale la riduzione dei dividendi, una prospettiva che è molto concreta anche per Fondiaria Sai, a cui spetta proprio un dividendo cumulato.