Fondiaria Sai ha intenzione di andare avanti nella maniera più determinata possibile per quel che riguarda il progetto di integrazione con Unipol di cui si parla tanto: la conferma è giunta direttamente dall’amministratore delegato della compagnia assicurativa torinese, Emanuele Erbetta, il quale ha anche ricordato come siano strette le collaborazioni con Mediobanca e Unicredit. Questo vuol dire che le intese che sono state firmate verso la fine dello scorso mese di gennaio rappresentano e rappresenteranno la base essenziale per lavorare sull’accordo stesso. Alla firma in questione hanno fatto seguito gli interventi delle due finanziarie Palladio e Sator, le quali hanno provveduto a raccogliere in borsa i titoli azionari, più precisamente per una quota del 5,002 e del 3,011% del capitale della stessa Fonsai.
►FONSAI IN BORSA REALIZZA +10%
Il patto in questione prevede una consultazione ben precisa, nell’interesse comune che il piano di ricapitalizzazione della società sia attuato e sostenuto, anche se qualche indiscrezione a puntato il dito sulla possibile raccolta di una minoranza che possa rappresentare un ostacolo per il piano di Unipol. Erbetta non incontrerà a breve nessun esponente di Sator e Palladio, mentre invece bisogna rimarcare con una certa importanza la convocazione di ieri presso la Consob di Piergiorgio Peluso, il quale ricopre il ruolo di direttore generale presso Fondiaria Sai.
►SATOR E PALLADIO ALL’ATTACCO DI FONSAI
La commissione borsistica dovrà vigilare con la massima attenzione in che modo opereranno tutte le persone che sono coinvolte in questo affaire così complesso, quindi non sono casuali tutte queste convocazioni. Si parla anche di un ipotetico interesse dei francesi di Axa per il dossier Fonsai, ma al momento Erbetta non ha commentato nulla e lo stesso vale anche per l’ad della compagnia transalpina, Henri De Castries. Non è un mistero però l’interesse nei confronti del nostro paese, vista la presenza già capillare in Monte dei Paschi. Intanto, i titoli azionari hanno segnato il passo.
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