La BOJ affronta la recessione accettando bond corporativi di rating inferiore

 La Bank of Japan accetterà bond corporativi di grado inferiore come debito collaterale per i prestiti alle banche, al fine di favorire l’accesso ai finanziamenti per determinate imprese: la misura si è resa urgente a causa dell’incombente minaccia di recessione in Giappone. La banca centrale della nazione asiatica comincerà ad accettare solamente rating BBB o superiori per quanto riguarda tali bond a partire dal prossimo 9 dicembre e darà avvio a nuove facilitazioni di prestito per le banche commerciali già da gennaio 2009: tali provvedimenti sono stati specificati dall’istituto creditizio in un meeting a Tokyo. È stato inoltre deciso di mantenere inalterato allo 0,3% il tasso di prestito overnight.

Con i tassi di mercato che sono prossimi allo zero in Giappone e Stati Uniti, il governatore della Bank of Japan, Masaaki Shirakawa e il portavoce della FED, Ben Bernanke hanno cominciato a sperimentare altri modi per fornire il maggior sostegno possibile alle economie dei due paesi. Hideo Kumano, economista del Dai-Ichi Life Research Institute, ha così commentato la notizia:

La Bank of Japan sta tentando di utilizzare tutti gli strumenti disponibili per riassestare l’economia nazionale e per allentare le preoccupazioni relative al mercato. Bisogna ancora vedere in che modo saranno rese effettive le misure odierne per facilitare l’accesso al credito.

Yuan in difficoltà nelle quotazioni: il governo cinese modifica gli obiettivi di intervento

 Lo yuan cinese ha subito la sua peggior perdita da quando il governo della nazione asiatica ha posto fine al tasso di cambio fisso nel 2005: tale declino si verifica pochi giorni prima della visita a Pechino del segretario del Tesoro statunitense Henry Paulson. La valuta asiatica ha perso lo 0,7% dopo che la People’s Bank of China ha stabilito il tasso di riferimento giornaliero al livello più basso dal mese di agosto, spingendo i policy makers ad accentuare il loro favore nei confronti di un deprezzamento valutario al fine di stimolare la domanda per i beni cinesi. Secondo alcuni dati, le manifatture della Cina hanno raggiunto una quota record nell’ultimo mese. Il governo ha deciso di cambiare l’obiettivo su cui focalizzarsi principalmente, passando dal contenimento dell’inflazione al sostegno alla crescita: questo cambiamento è stato reso urgente dal fatto che la Cina, quarta maggior economia mondiale, ha visto crescere la sua economia solamente di 9 punti percentuali nel terzo trimestre, un ritmo di crescita che non si registrava da cinque anni circa.

 

Al riguardo è anche intervenuto il presidente eletto statunitense Obama, il quale ha sottolineato che la Cina dovrebbe mettere un freno alle manipolazioni della valuta nazionale. Dariusz Kowalczik, analista valutario della società cinese CFC Seymour Ltd., ha espresso il suo parere su questa situazione:

Paulson potrebbe restare stupito in maniera poco gradevole dalla sua visita. È molto probabile che il governo attui un cambiamento di politica di intervento. In effetti, senza una moneta così debole, sarebbe molto più agevole raggiungere gli obiettivi di crescita del prossimo anno.

L’Irlanda punta sugli investimenti bancari: in prima fila c’è Bank of Ireland

 Il governo irlandese ha annunciato che esiste una concreta possibilità di poter investire insieme agli altri partiti all’interno sistema bancario nazionale, dato che i prestatori del paese nordeuropeo stanno tentando di rinvigorire il capitale, quasi completamente esaurito dalla crisi finanziaria globale e dalla conclusione del boom nelle proprietà decennali. Come ha fatto sapere Brian Lenihan, ministro delle finanze  irlandese:

In alcune circostanze sarebbe più appropriato per lo Stato, attraverso il National Pensions Reserve Fund o in altri modi, di considerare di integrare gli investimenti privati.

La Irish Association of Investment Managers, i cui dodici membri gestiscono circa 260 miliardi di euro, ha fatto sapere proprio questa settimana di essersi rivolta allo stesso Lenihan a nome delle principali istituzione di investimento, al fine di immettere nuovo denaro nei quattro prestatori pubblici del paese. C’è però da precisare che l’associazione, la quale ha sede a Dublino, non ha precisato di quali istituzioni si tratta. Le banche irlandesi stanno attualmente affrontando un periodo difficile a causa delle crescenti perdite nei prestiti ipotecari e per la caduta del proprio profitto. Mentre il governo ha garantito i depositi e i prestiti per i suoi sei maggiori prestatori, ha posto invece un freno agli investimenti nelle banche da parte degli altri stati europei.

Introduzione allo spread trading

 Generalmente il termine spread viene usato per definire la differenza tra il valore di bid e quello di ask presente nel book di negoziazione di uno strumento finanziario. Quando si parla di spread trading invece, la differenza che viene indicata con lo stesso termine è riferita allo scostamento di prezzo tra 2 strumenti diversi. Ad esempio: la differenza di prezzo tra il contratto future con scadenza Dicembre 2008 sull’indice SPMIB e la differenza del future con scadenza Marzo 2009 presenta uno spread variabile, che aumenta e diminuisce in base a diversi fattori (volatilità, volumi di scambio, ma soprattutto aspettative degli operatori).
Il trading sullo spread dei contratti, prevede di sfruttare l’oscillazione tra i due contratti (che varia di continuo in un range piuttosto ristretto generalmente): si tratta quindi di un trading non direzionale, in quanto la tendenza dello strumento sottostante può essere al rialzo o al ribasso, ma in ogni caso non condiziona i guadagni e le perdite delle posizioni in spread: l’unico fattore da controllare è la differenza di prezzo tra i due.

L’Australia stanzia un ingente pacchetto di spesa per istruzione e salute al fine di superare la crisi

 Il primo ministro australiano Kevin Rudd ha annunciato che il governo federale e gli stati si sono accordati per approntare un pacchetto di spesa di circa 15 miliardi di dollari australiani (9,9 miliardi di dollari), al fine di creare di nuovi posti di lavoro: la misura si è resa necessaria per affrontare nel migliore dei modi la crisi finanziaria globale. Il piano, che ha come principali obiettivi i settori dell’istruzione e della salute, consentirà di generare nuovi impieghi per 133.000 persone, come ha tenuto a precisare lo stesso Rudd durante una conferenza stampa a Canberra. Si prevede tra l’altro che i surplus di budget saranno in grado di finanziare nuove spese, in modo da far avviare questo anno fiscale.

Il primo ministro della nazione oceanica ha anche spiegato:

Questo ampliamento di spesa di 15 miliardi di dollari australiani agli stati creerà lavoro e darà un forte impulso all’economia. Esso sarà il piano principale di una nuova agenda di riforme in più settori.

Il meeting di oggi fa parte delle trattative che ogni anno sono approntate dal governo per finanziare gli stati australiani: tra di esse molto importanti sono le allocazioni dalla tassa del 10% su beni e servizi. C’è inoltre da dire che il pacchetto di spesa porta ulteriore denaro (332 miliardi di dollari australiani) per questo e i prossimi tre anni fiscali.

Gli attacchi terroristici di Mumbai aggravano la situazione economica indiana

 I titoli indiani e la rupia, moneta nazionale del paese asiatico, hanno subito delle brusche cadute all’indomani dei terribili attacchi terroristici che hanno provocato la morte di almeno 121 persone nella capitale finanziaria di Mumbai. L’indice BSE-500, il quale rappresenta almeno l’85% dell’intero mercato valutario di Bombay, ha perso circa lo 0,5%: non è andata certo meglio a due importanti aziende dell’India come Jet Airways Ltd. e Kingfisher Airlines Ltd. Per quanto invece riguarda la rupia, c’è stato un calo di 0,9 punti percentuali: c’è anche da dire che i mercati sono stati chiusi ieri. I militanti autori del grave gesto hanno scelto come bersagli principali il Taj Mahal Palace, il Tower hotel e il complesso Oberoi Trident, i quali si trovano non molto lontano dal centro economico di Mumbai.

Secondo Jay Moghe, partner della Asian Alternative Consulting a Singapore:

Ormai quella è diventata una zona di guerra. Nel medio termine, ciò che sta veramente influenzando l’economia dell’India è rappresentato dal rallentamento finanziario globale, in particolare nel settore creditizio.

La rupia è la terza peggior valuta asiatica per quanto riguarda la sua valutazione: tra l’altro, i bond a dieci anni sono scesi fino al loro livello più basso da due anni a questa parte. L’economia indiana è cresciuta comunque del 7,6% negli ultimi tre mesi rispetto a un anno fa, anche se questo rappresenta il tasso di crescita più basso dal 2004, secondo quanto riportato da alcune statistiche del governo indiano.

Stop ai prelievi su hedge funds da parte di Satellite dopo il calo degli asset

 Satellite Asset Management LP, società fondata dagli ex dipendenti del miliardario George Soros, ha posto un freno ai prelievi da parte dei clienti per quanto riguarda i suoi tre maggiori hedge funds: la compagnia ha inoltre provveduto a tagliare più di trenta impieghi dopo che le perdite hanno portato gli asset a circa 4 miliardi di dollari quest’anno. Satellite Overseas Fund Ltd., Satellite Fund II LP e Satellite Credit Opportunities Ltd. hanno perso più di 35 punti percentuali in tutto il 2008: Simon Rayler, legale della Satellite, ha preferito non commentare e non intende svelare quante persone rimarranno nelle direzioni generali della società statunitense a New York o negli uffici di Londra. Satellite provvedeva, tra l’altro, alla supervisione di circa 7 miliardi di dollari per i clienti alla fine dello scorso anno. Più di 75 hedge funds hanno liquidato o limitato i riscatti degli investitori già dall’inizio del 2008: ciò si è verificato perché gli hedge funds hanno dovuto affrontare la difficile crisi finanziaria globale.

Gli investitori hanno prelevato ben 40 miliardi di dollari dagli hedge funds lo scorso mese, mentre le perdite di mercato facevano ridurre gli asset a quota 115 miliardi di dollari, secondo alcuni dati forniti dalla società Hedge Fund Research Inc. di Chicago. Ron Geffner, chef a parte della Sadis & Goldberg LLP, ha così spiegato la situazione:

Se si esclude la volatilità dei mercati, mi aspetto che entro la fine di quest’anno non avremo ancora la percezione del volume di questi riscatti.