L’Euro-Bund trattato nel mercato dei derivati Eurex, è un future finanziario con sottostante titolo di stato emesso dal Governo Federale Tedesco a scadenza compresa tra 8,5 e 10,5 anni e tasso d’interesse pari al 6%.
Il valore del contratto è pari a 100000 euro, ma può essere trattato utilizzando un margine decisamente più ridotto: a seconda del broker i margini variano da 300 euro (intraday) a 2250 euro circa.
Il tick (valore del minimo scostamento di prezzo possibile) vale 10 euro.
Le scadenze avvengono a Marzo, Giugno, Settembre e Dicembre, esattamente il 10° giorno di calendario del mese di scadenza (o giorno successivo di borsa aperta nel caso sia un festivo). La negoziazione cessa due giorni di borsa aperta precedenti al giorno di scadenza.
Redazione
S&P Mib i migliori e i peggiori della giornata: 20-11-2008
S&P Mib 40 i top 10 di giornata: BANCA POP MI 3,9825 (+4,25%); ITALCEMENTI 7,7700 (+3,60%); LUXOTTICA GROUP 13,6800 (+2,47%); INTESA SANPAOLO 2,1825 (+1,99%); IMPREGILO ORD 2,0750 (+1,72%); MEDIASET 4,0450 (+1,51%); BANCA MPS 1,3050 (+1,48%); SNAM RETE GAS 4,1475 (+1,16%); FINMECCANICA 9,0150 (+1,12%); UNICREDIT 1,6870 (+1,02%).
S&P Mib i flop 10 di giornata: PRYSMIAN 6,6900 (-10,80%); TENARIS 7,8700 (-6,97%); SAIPEM 12,5000 (-5,45%); ATLANTIA 12,8400 (-5,17%); FONDIARIA – SAI 14,0000 (-5,15%); A2A 1,4730 (-4,16%); TELECOM ITALIA 1,0100 (-3,81%); LOTTOMATICA 17,9100 (-3,50%); ENI 16,8500 (-3,44%); L’ESPRESSO 1,1290 (-3,09%).
Won ai minimi dopo oltre dieci anni: resa vana la recente ripresa del Kospi
Il won della Corea del Sud è scivolato sotto quota 1.500 per ogni dollaro per la prima volta negli ultimi dieci anni: ad aggravare la situazione c’è il fatto che le azioni sono cadute per l’ottavo giorno consecutivo, il che rappresenta la più lunga perdita dal 2003 per la nazione asiatica, dato che la recessione globale ha spinto gli investitori a puntare sui fondi dei mercati emergenti. La brusca caduta delle azioni coreane si ripercuote di conseguenza sull’andamento dell’indice Kospi, che recentemente era apparso in ripresa; quest’ultima era stata sicuramente favorita da tagli senza precedenti ai tassi di interesse e dall’annuncio da parte del governo di voler approntare un pacchetto da 14 trilioni di won (9,3 miliardi di dollari) per sostenere l’economia.
Le esportazioni della Corea del Sud dovrebbero probabilmente subire un declino questo mese per la prima volta nel 2008, secondo quanto affermato da un funzionario del Ministry of Knowledge Economy. Im Jeong Jae, manager finanziatore della Shinhan BNP Paribas Investment Trust Management Co. di Seoul, è stato molto chiaro al riguardo:
Il mercato instabile del forex si sta rivelando una grandissima scocciatura per i titoli. Alcune previsioni economiche sono così pessimistiche che stanno rendendo la gente molto preoccupata riguardo alle misure volte a fronteggiare una recessione.
Il won è sceso alla quota minima di 1.523 per ogni dollaro, mentre il Kospi ha perso circa 6,7 punti percentuali (chiudendo a quota 948,69), estendendo in tal modo il calo subito in quest’anno.
Analisi Tecnica: riepilogo situazione grafica delle commodities
Non tutti i mercati reagiscono in modo simile davanti alla crisi che stiamo passando: le commodities in particolare si comportano in modi diversi, e creano figure grafiche differenti con target più o meno distanti.
Soybean: (analisi riferita al future trattato al CBoT) L’olio di semi di soia (1° immagine) sta formando un triangolo sul grafico daily: siamo in prossimità del vertice, il che aumenta le probabilità di assistere ad una presa di direzione chiara nei prossimi giorni. Avendo più volte “attaccato” il livello a 964,01 senza violarlo viene da ipotizzare una ripresa del trend ribassista per questa commodity, con target 877 prima e 800 poi. Nell’ipotesi di inversione di tendenza, il target rialzista si colloca a 1090,6.
Piazza Affari (-2.60%) meglio delle altre Borse, ma i ribassi sono “pesanti”
S&P Mib 40 i top 10 di giornata:
TELECOM ITALIA 1,0450 (+1,26%); FINMECCANICA 8,8450 (+0,63%); MEDIASET 3,9950 (+0,50%); ENEL 5,2250 (+0,48%); MONDADORI 2,6225 (+0,48%); L’ESPRESSO 1,1560 (-0,34%); MEDIOBANCA 8,4500 (-0,53%); ATLANTIA 13,2800 (-0,60%); GENERALI 18,4600 (-0,91%); AUTOGRILL 5,4100 (-1,01%).
S&P Mib 40 i flop 10 di giornata:
TENARIS 8,5350 (-8,62%); SAIPEM 13,3300 (-8,13%); FIAT 4,9550 (-5,98%); BANCO POPOLARE 7,3000 (-5,93%); BANCA MPS 1,2850 (-5,72%); PRYSMIAN 7,5550 (-5,68%); BUZZI UNICEM 8,7300 (-4,95%); GEOX 3,8625 (-4,92%); INTESA SANPAOLO 2,1600 (-4,85%); UNIPOL 1,1700 (-4,72%).
Femsa punta al mercato brasiliano con la produzione di birra e bevande analcoliche
Fomento Economico Mexicano SAB, la più grande compagnia nel settore delle bevande dell’America Latina, ha previsto di accelerare il ritmo dei guadagni derivanti dalle sue vendite nel mercato brasiliano della birra, attraverso la presentazione di nuovi marchi, mirati a pubblicizzare ed utilizzare un determinato network di distribuzione. L’azienda messicana, che ha sede nella città di Monterrey ed è la produttrice di bibite come Coca-Cola e Dos Equis, oltre alle birre Tecate e Sol, ha conquistato una porzione di mercato della Cia de Bebidas das Americas, la più grande compagnia di birra del Brasile: la notizia è stata confermata da Ernesto Silva, direttore generale delle operazioni brasiliane e argentine della Femsa.
Quest’ultima ha infatti guadagnato 1,5 punti percentuali negli ultimi due anni, da quando ha acquistato la Cervejarias Kaiser SA nel gennaio 2006. Lo stesso Silva si è così espresso al riguardo:
Li stiamo mettendo in imbarazzo. Giorno dopo giorno stiamo raggiungendo un ritmo di crescita sempre maggiore.
Una nuova versione brasiliana della birra Sol e un’altra birra analcolica, così come quelle a marchio Kaiser e Heineken, che Femsa produce e vende in Brasile per conto della compagnia olandese, sono indicate da Silva proprio come i prodotti che daranno il maggior impulso alla crescita dei guadagni.
Analisi Tecnica: S&P-500 vicino ad un livello importante
Volatilità ai massimi e giornate da panico per gli operatori intraday: nella situazione attuale il quadro non è ancora chiaro, ma uno sguardo all’indice S&P-500
Leggeri incrementi per le Borse europee, sostanziale pareggio per Piazza Affari
A delegittimare le aperture delle Borse europee ci pensa Tokyo che, la scorsa notte, fa registrare un passivo in chiusura del 2.3%. L’apertura di Piazza Affari, in contro tendenza rispetto a quella degli altri mercati continentali, si attesta su un incoraggiante +0.42% ma bastano poche ore di scambio a riportare il cammino in salita ed attestare una perdita percentuale di quasi mezzo punto. A metà giornata il trend negativo non subisce inversione lasciando strascichi importanti anche a Piazza Affari, i cui ribassi si avvicinano ai 2 punti percentuali. Solo un segnale positivo di Wall Street potrebbe invertire la tendenza e l’apertura del Dow Jones è di+0.7% rispetto ai valori del giorno precedente: impennata al rialzo per le principali piazze – fatta esclusione del rosso di Bruxelles – che chiudono con un incremento che oscilla tra l’1% e l’1.5%. Uno dei valori peggiori lo fa registrare Piazza Affari: Mibtel a +0.24%, S&P Mib 40 a +0.19%.
L’Ecaduor minaccia di non pagare il debito contratto coi bond, a causa del crollo del petrolio
Il governo dell’Ecaduor ha annunciato che potrebbe risultare inadempiente per quanto riguarda il pagamento di un interesse obbligazionario pari a 30 milioni di dollari, dato che la rovinosa caduta estiva del petrolio sta erodendo le esportazioni del paese sudamericano: il presidente Rafael Correa si vede ora praticamente costretto a minacciare di rinnegare il debito contratto dalla nazione. Lo stesso Correa ricorrerà a una moratoria di trenta giorni per quanto riguarda il pagamento dei bond, il quale è previsto per domani, anche per poter analizzare con attenzione quali sono le opinioni legali al riguardo: è quanto dichiarato dal ministro delle finanze, Maria Elsa Viteri, in una conferenza a Quito. Il prezzo sui 510 milioni di dollari di bond, che matureranno nel 2012, è sceso a un minimo di 14 cents di dollaro, facendo schizzare il reddito oltre il 100%: gli investitori, infatti, hanno affrontato il primo inadempimento sovrano fino a quando non è cominciata la grave crisi finanziaria globale a settembre.
Proprio a causa di questi avvenimenti, Standard & Poor’s ha tagliato il rating dell’Ecaduor di ben tre livelli (attualmente è sceso al livello CCC-). Il ministro Viteri ha così commentato la situazione:
Spetta al presidente valutare ed analizzare le varie alternative. Tutte le opzioni possibili saranno esaminate.
Correa, 45 anni e già ministro delle finanze, utilizza spesso nei suoi discorsi frasi nella lingua nativa Quechua: è dalla campagna elettorale del 2006 che ha annunciato di voler sospendere i pagamenti del debito, che ritiene illegittimo.
Analisi Tecnica: seduta negativa per l’S&P-MIB
Ancora sedute volatili per gli indici mondiali: la seduta si apre a 20786 di SPMIB alle 9 di mattina, e dopo neanche due ore le quotazioni crollano senza riserve. Nessuno spunto rialzista intraday degno di nota durante la giornata, che si conclude ad un valore di 20081 dopo aver segnato i minimi di giornata a 19946.
Dal punto di vista tecnico, ci si poteva aspettare un gap-down (causa chiusura di Venerdì 14 Novembre molto negativa degli indici USA): evidentemente agli operatori non è bastato il salto di soli 100 punti creato in apertura (e prontamente richiuso in meno di 2 ore), che hanno venduto per l’intera giornata.
Dal punto di vista grafico, il quadro è sicuramente peggiorato: siamo di nuovo poco sotto la statica a 20346, con l’RSI che sembra voler tornare verso 30. Nel caso non assisteremo ad un rialzo nei prossimi giorni, allora anche nel medio periodo si potrà tornare a parlare di una nuova onda ribassista in cerca di nuovi minimi annuali.
L’influsso di Wall Street si fa sentire: netta perdita per Mibtel e S&P Mib 40
L’influenza della chiusura positiva fatta registrare dalla Borsa di Tokyo ieri sera (+0.7%) non si è propagata fino alle principali piazze europee che partono con ribassi flessibili fin dai primi minuti di apertura, quando il Mibtel va sotto dello 0.28% e l’S&P Mib 40 scende fino al -0.45%. Fanno peggio le altre Borse continentali, fino al dato peggiore fatto registrare da Madrid (-0.83%). La reazione attesa arriva dopo qualche ora, quando si notificano le impennate di Parigi, Bruxelles e Francoforte; lieve risalita per ul Mibtel e ulteriore ribasso per l’S&P Mib 40 (-0.75%). Bene, tra i titoli, Fiat, Impregilo e Mondadori. Superata la metà giornata, il trend negativo non si arresta: a farne le spese maggiori sono le piazze di Madrid e Zurigo ma neppure Piazza Affari riesce a superare indenne il ribasso affondando fino ad un -2%.
EADS in difficoltà per i costi di aerei militari: non va meglio per Boeing
La European Aeronautic, Defence & Space Co., compagnia proprietaria della società di costruzione di aerei Airbus, ha annunciato che i guadagni per il 2008 saranno superiori rispetto alle precedenti previsioni di profitto: tale incremento è stato sicuramente favorito dalla spedizione di numerosi jumbo A380, soprattutto al fine di contrastare il rallentamento della produzione della Boeing Co. EADS ha guadagnato il 3,7% alla borsa di Parigi proprio dopo che il direttore generale, Louis Gallois, ha fatto sapere che i guadagni per il 2008 supereranno i previsti 1,8 miliardi di euro. Il reddito netto per il terzo trimestre della società francese era pari a 679 milioni di euro, a fronte di una perdita causata dai costi per i ritardi nell’aereo da trasporto militare A400M.
Airbus, maggiore azienda al mondo per quanto riguarda la costruzione di aerei commerciali, ha messo a disposizione una decina di A380 a due piani sin dallo scorso anno: tali vetture sono state fornite a diverse aziende, tra cui la Singapore Airlinese Ltd. e la Emirates. Tra l’altro, la Boeing è stata di recente danneggiata notevolmente dal grave sciopero di otto settimane da parte dei macchinisti: la società statunitense sta comunque portando a compimento la costruzione di alcuni modelli 747 da immettere sul mercato.
Analisi Tecnica: nuovi target per il Dow Jones Industrial Average
Nell’ultima seduta della settimana il Dow Jones stupisce a fine giornata con un ribasso vertiginoso: -3,82% nell’ultima ora scarsa. A livello weekly, la candela registra un -4,99% di performance, con un massimo in area 9159,58 punti indice, e un minimo di 7965,42 punti; la chiusura a 8297,31 si “appoggia” perfettamente sulla parte bassa del canale verde che, nonostante la pressione costante dei venditori, non viene ancora violato con decisione. In conclusione non vi sono segnali particolari sul grafico weekly: mantenere alta l’attenzione su questo time frame poiché nelle prossime settimane potrebbe rivelarsi l’intenzione del Mercato per il medio periodo: a seconda degli sviluppi bisognerà individuare la partenza di un nuovo mercato toro, o la continuazione del ribasso in corso da ormai un anno a questa parte.
Proiezioni negative per GM: liquidazione certa in caso di bancarotta
Il crollo del titolo di General Motors Corp. dovrebbe costare al governo statunitense più di 200 miliardi di dollari e costringerebbe la casa automobilistica americana alla liquidazione, secondo quanto rivelato da una previsione della società. Un crollo di GM significherebbe dunque un maggiore aiuto nei confronti di specifichi stati come il Michigan, Ohio e Indiana: è questa l’opinione di Nariman Behravesh, economista della società IHS Global Insight Inc. di Lexington (Massachusetts). La proiezione dello stesso Behravesh di un piano industriale tra i 100 e i 200 miliardi di dollari verrà dibattuto la prossima settimana al Congresso statunitense, anche per sostenere società come la Ford Motor e la Chrysler LLC.
Lo scorso 7 novembre GM aveva annunciato che vi erano concrete possibilità che non ci fosse abbastanza denaro per le operazioni della società entro la fine di quest’anno, nonostante sia stato apportato nuovo capitale e il mercato automobilistico si sia ripreso dalla sua peggiore crisi di vendite degli ultimi 17 anni: la società statunitense ha al momento bisogno di 11 miliardi di dollari per pagare i suoi addebiti mensili. Mentre vi sono alcuni investitori, tra cui Wilbur Ross, che fanno sapere che il collasso di GM creerebbe una situazione realmente caotica che si concluderebbe con la liquidazione, altri, come William Ackman, affermano che la compagnia automobilistica avrebbe occasione di riorganizzarsi in tribunale.