Introduzione a William Delbert Gann

 Vi sono stati nella storia diversi personaggi illustri che hanno contribuito con le loro teorie allo sviluppo di sistemi di previsione. Nello specifico, introduciamo ora la figura di W.D. Gann, speculatore vissuto nella prima metà del secolo scorso: Gann è sicuramente un personaggio che suscita interesse per i metodi di analisi utilizzati, che spaziano dalla geometria all’osservazione degli astri, passando per studi di natura religiosa.

Il contributo in termini di strumenti di analisi che Mr. Gann ci ha lasciato è smisurato. Basta aprire un qualsiasi libro specifico per accorgersene: fan-line (altrimenti chiamate “ventaglio di Gann”), la teoria dei cicli temporali, i livelli di resistenza naturali, gli square, la Gann-Wheel, gli swing, il main trend, e tanto altro.

Calano le vendite di Rio Tinto e BHP, dopo la decisione della corte in favore di una condivisione ferroviaria con Fortescue

 BHP Billiton Ltd. e Rio Tinto Group, seconda e terza società mondiali per l’esportazione di minerali ferrosi, potrebbero essere costretti a rallentare le spedizioni dopo che l’alta corte ha confermato una decisione a favore della suddivisione della rete ferroviaria con le compagnie concorrenti. L’alta corte ha respinto, inoltre, il tentativo di BHP di sospendere l’utilizzo da parte di Fortescue Metals Group Ltd  dei suoi binari Mt. Newmann e Goldsworthy. Il tribunale australiano della concorrenza doveva già prendere una decisione finale lo scorso anno, quando il tesoriere Wayne Swan aveva stabilito di utilizzare altre tre aree minerarie nell’Australia occidentale, tra cui due appartenenti a Rio Tinto.

 

BHP ha annunciato che le vendite potrebbero crollare se dovesse avvenire la “spartizione” delle ferrovie: le previsioni dicono che questi binari trasporteranno circa 137 milioni di tonnellate metriche di ferro durante quest’anno fiscale. Rio Tinto e BHP stanno espandendo le loro operazioni minerarie per riuscire a far fronte alla grande domanda di materiali in acciaio, domanda che ha spinto i prezzi a un livello mai raggiunto in precedenza.

 

Misuriamo la Forza Relativa del Mercato

 Come già detto nel precedente articolo, grazie agli oscillatori e agli indicatori siamo in grado di misurare vari aspetti del Mercato, basandoci sulle serie storiche.

Vogliamo oggi misurare l’intensità dei movimenti del Mercato oggetto di studio, e per farlo ci serviremo dell’oscillatore di Forza Relativa, noto con l’acronimo RSI (Relative Strength Index), ideato nel 1978 da J.W. Wilder.

Grazie a questo strumento, l’analista può ottenere una misura più o meno attendibile della forza del trend in corso, oltre che rilevare situazioni di ipercomprato e ipervenduto (quindi si riesce a identificare se ci si trova in una situazione anomala rispetto alla serie storica studiata).

Lo scetticismo sul piano USA anti-crisi fa crollare gli indici di Wall Street: anche in Europa si registrano cali consistenti

 Non è bastato il piano di salvataggio, proposto pochi giorni fa dal governo statunitense per fronteggiare la crisi finanziaria, a rassicurare Wall Street: l’indice Dow Jones ha perso ben 3,3 punti percentuali, il Nasdaq il 4,17% e l’S&P500 il 3,82%. Sulla scia dell’andamento dei listini della borsa americana, anche le borse europee hanno subito perdite più o meno consistenti: Parigi è in calo di 2,3 punti percentuali, seguita da Londra (-1,4%) e Milano (-1,57%). È stata soprattutto l’incertezza riguardo alla tempistica necessaria per l’approvazione del piano da 700 miliardi di dollari progettato dalla Federal Reserve a far subire cali così consistenti alle borse statunitensi ed europee.

La decisione del governo statunitense è senza dubbio senza precedenti, ma finora non si è dimostrata sufficiente ad arginare la crisi: Goldman Sachs e Morgan Stanley sono state trasformate in holding bancarie, in grado di garantire una maggiore sicurezza agli investitori, intimoriti da ulteriori prospettive di fallimento delle banche USA. Non è andata meglio nemmeno ai titoli del Tesoro e al dollaro: in particolare la valuta statunitense si è deprezzata rispetto all’euro a ritmi molto alti, a causa del timore che aumenti il debito. Nonostante i ribassi borsistici, la reazione del Tesoro è stata molto blanda riguardo al fatto che saranno necessari ulteriori bond da emettere per l’attuazione del piano.

Oscillatori: La media mobile semplice

 L’analista tecnico dispone di una serie di strumenti, alcuni permettono di determinare lo stato attuale del mercato, altri invece aiutano a formulare previsioni.

Gli oscillatori classici si basano sulle serie di prezzi (o di volumi) storiche, sono quindi di aiuto per determinare lo stato attuale di un Mercato. Quali informazioni si possono rilevare? Prima di tutto se è in corso una tendenza o meno (se siamo in un trend rialzista, in un trend ribassista, oppure in una fase laterale). Successivamente, possiamo identificare mediante alcuni oscillatori (che conosceremo in seguito) le zone di ipervenduto e ipercomprato. Ancora, si può studiare la forza del Mercato.

I paesi emergenti del Sud America dimostrano un’inattesa resistenza alla crisi finanziaria: nessun crack e limitate perdite in borsa

 È quasi sorprendente la capacità di resistenza alla crisi finanziaria mondiale dimostrata dai paesi emergenti, in particolare da quelli dell’America Latina (Argentina, Brasile, Uruguay, Cile…). Il più grave collasso economico degli ultimi dieci anni è stato infatti vissuto da questi paesi con una sorta di placido attendismo: è una situazione strana quella che si sta delineando, perché le precedenti crisi avevano coinvolto in maniera più rapida e profonda proprio gli stati sudamericani.

Non si è verificato nessun crack e gli unici effetti da rilevare sono stati quelli sulle borse: San Paolo ha perso 7,59 punti percentuali, seguita da Buneos Aires (-5,2%) e, in maniera più lieve, Santiago del Cile (-0,53%). Cerchiamo di capire ora il perché di questa situazione e le prospettive future.

Analisi Settimanale S&P-MIB

 La settimana è di quelle che non dimenticheremo facilmente: la candela disegnata sul grafico weekly è di colore verde ma la sua lower shadow decisamente ampia ci fa’ intendere che abbiamo assistito a una settimana contrastante: Analizziamo il daily quindi per vedere cosa è successo.

Le contrattazioni sono iniziate Lunedì mattina con un’apertura in deciso gap-down che non ha lasciato dubbi sulla direzione: il primo target era l’area 27377-27358 (il gap-up aperto il 18 Luglio), per poi proseguire verso la statica di lungo periodo posta a 25405, sfiorata Giovedì con un minimo di 25585.

Venerdì i compratori sono tornati sul mercato e la reazione è stata tanto violenta da segnare un rialzo percentuale di 8,62% che ha riportato il mercato in prossimità della media mobile veloce a 55 periodi. Solo chi ha una lunga esperienza può ricordare rialzi di questo calibro, che da oltre 10 anni non si vedevano sulle Borse mondiali.

Dopo le consistenti perdite, GM userà i restanti asset per lanciare una linea di credito revolving

 La General Motors Corp., dopo aver bruciato denaro a causa di tre anni di perdite, sfrutterà al massimo i restanti 3,5 miliardi di dollari di una linea di credito revolving, anche perché la crisi della borsa di Wall Street minaccia di intaccare la capacità di prestito delle società. Un bilancio di 4,5 miliardi di dollari servirà di ausilio alla copertura dei costi di ristrutturazione, secondo quanto affermato dai vertici di GM. La compagnia automobilistica statunitense, che ha sede a Detroit, ha anche fatto sapere che completerà il pagamento del debito di 322 milioni di dollari. Pete Hastings, analista statunitense, ha affermato:

Lo scompiglio che si è creato nei mercati creditizi è molto profondo. General Motors deve fare i conti con i suoi grandi problemi, ma in questo caso credo si tratti di una questione di liquidità.

 

Il direttore generale della società automobilistica sta orchestrando un piano volto al raggiungimento di una crescita tra i 4 e i 7 miliardi di dollari, attraverso la vendita di asset e l’incremento del debito al fine di assicurare la liquidità necessaria per poter operare fino alla fine del 2009. GM ha già perso 69,8 miliardi di dollari negli ultimi quattro anni.

 

Introduzione ai “salti” del prezzo: gap up e gap down

 Abbiamo parlato di gap nei precedenti articoli, è giunto il momento di scoprire cosa sono e soprattutto come possono fornirci indicazioni utili. Innanzitutto, la definizione:

GAP ( dall’inglese: salto) è il termine tecnico che indica uno spazio del grafico nel quale non si è manifestata alcuna attività di compravendita. Prendiamo un grafico a candele giapponesi (che ormai conosciamo e sappiamo leggere) a time frame daily dell’SPMIB per spiegare le due grandi categorie di gap:

Gap-down: il gap-down, si forma quando il low (minimo) di una barra (in questo caso giornaliera) è maggiore dell’high (massimo) della barra successiva.

L’annuncio del piano USA per superare la crisi finanziaria porta euforia sulle piazze asiatiche, in particolare quella giapponese

 Le borse asiatiche subiscono un forte rialzo, sulla scia dell’andamento di Wall Street, dopo l’annuncio da parte del governo statunitense di voler approntare un piano organico volto a fronteggiare e superare la grave crisi finanziaria. Tra i guadagni più consistenti delle piazze asiatiche bisogna sottolineare quello della borsa di Shangai, che guadagna addirittura 8 punti percentuali anche grazie all’abolizione della tassa sull’acquisto delle azioni. In generale i mercati asiatici sono riusciti a recuperare in parte le perdite che via via si sono accumulate nel corso della settimana.

 

A Taiwan, l’indice Taiex guadagna il 3,8%, chiudendo a 5.970,38 punti; l’indice Kospi è invece in rialzo di 4,55 punti percentuali alla borsa di Seul, mentre l’Hang Seng di Hong Kong guadagna 6,5 punti percentuali. Altro guadagno consistente è stato conseguito dalla borsa di Tokyo, dove è stata avvertita con maggiore euforia la notizia del piano organico statunitense contro la crisi: l’indice Nikkei ha chiuso a 11.920,86 punti (in rialzo del 3,8%). Il piano americano è stato proposto dal segretario del Tesoro Henry Paulson e dal portavoce della Federal Reserve, Ben Bernanke: l’iniziativa prevede di spostare gli asset maggiormente in difficoltà dai bilanci delle società finanziare statunitensi verso una nuova istituzione.