Come investire in borse emergenti nella seconda parte del 2013

 I primi 5 mesi dell’anno sono stati molto deludenti per l’investimento nei mercati azionari dei paesi emergenti. Eppure, se si guarda al lungo periodo, le borse emergenti hanno sperimentato performance molto significative. Osservando l’andamento dell’indice Msci World, negli ultimi 10 anni il rendimento medio annualizzato è stato di poco superiore al 14%, se lo yield viene espresso in euro, e del 15% se si considera l’effetto-valuta. La crisi finanziaria del 2008 ha messo a dura prova la tenuta di queste borse, che per un paio d’anni hanno evidenziato grande sofferenza.

Come investire sulle obbligazioni nel 2013 secondo Exane Bnp Paribas

 Il mercato obbligazionario sta vivendo una fase delicata, in quanto tra gli investitori iniziano a sorgere dubbi sulla sostenibilità del rally dei bond in uno scenario che vede la Fed pronta a rivedere le sue strategie di politica monetaria e il Giappone lanciare una massiccia campagna acquisti di asset per portare l’inflazione al 2% nel giro di un paio d’anni. A maggio ha preso il via una decisa correzione dei prezzi di bond governativi e titoli di stato, che tra l’altro ha messo in difficoltà anche l’azionario globale.

Come investire in borsa in uno scenario di bassa crescita economica

 Da inizio anno l’investimento in borsa che ha pagato di più è stato quello sull’azionario di qualità (Stati Uniti, Germania, Regno Unito) e sui settori più difensivi, escluso quello delle utility. In un contesto di bassa crescita economica, Wall Street e Francoforte hanno toccato i massimi storici e solo sul finire di maggio hanno iniziato una correzione. Il comparto dei beni di largo consumo, farmaceutico e delle telecom hanno fatto nettamente meglio rispetto a settori maggiormente legati al ciclo economico. A Piazza Affari si sono distinti i titoli industriali.

Italia settimo trimestre consecutivo in recessione

 La recessione in Italia non morde la presa. Anzi, diventa anche più marcata visto che nel primo trimestre del 2013 la flessione è risultata più elevata rispetto alla stima effettuata un mese fa. Con la seconda lettura è emerso che il pil italiano è diminuito dello 0,6% su base annua, rispetto alla stima preliminare del 15 maggio scorso di -0,5% t/t. Nel quarto trimestre del 2012il calo era stato dello 0,9% su base congiunturale. La diminuzione del pil italiano è del 2,4% su base annua, rispetto al -2,3% emerso dalla prima lettura.

Correlazione tra borse e materie prime terminata nel 2013

 L’andamento delle materie prime nei primi sei mesi del 2013 è stato molto deludente. Da inizio anno l’indice generale CRB ha perso il 3,5%, anche se le performance sono state molto diverse tra le varie commodity. Alcune hanno messo a segno perdite rilevanti, come l’oro, l’argento e il rame; altre, come il petrolio, hanno registrato continui alti e bassi in un clima di forte volatilità. Ad ogni modo il flop delle commodity può essere attribuito a tre fattori fondamentali. In primis, la fragile ripresa economica frena le aspettative degli investitori.

Mercati finanziari in balìa del trading ad alta frequenza

 La settimana che si si appresta a lasciare alle spalle è stata caratterizzata da eventi macroeconomici di grande rilievo, come i tassi della Bce (giovedì) e i dati sul mercato del lavoro americano (venerdì). In queste due giornate i mercati finanziari hanno sperimentato movimenti particolarmente esasperati, con la volatilità che si è impennata su livelli completamente fuori il controllo degli investitori. A quanto pare, nell’isteria mostrata da valute, bond e azioni c’è il solito zampino del trading ad alta frequenza, eseguito con programmi automatici installati sui computer dei grandi fondi speculativi.

Milano Assicurazioni verso cessione a Warren Buffet

 Lo storico marchio assicurativo Milano Assicurazioni, appartenente al neonato gruppo Unipol-Sai, potrebbe essere ceduto al miliardario americano Warren Buffet, che per diversi anni è stato l’uomo più ricco del mondo secondo la rivista Forbes. Venerdì 14 giugno sono attese le offerte non vincolanti e a quanto pare Buffet sarebbe in pole position con la sua holding di investimenti Berkshire Hathaway, un colosso finanziario da 282 miliardi di dollari di capitalizzazione a Wall Street. Secondo le isdiscrezioni di stampa, Buffet alla fine dovrebbe mettere le mani su Milano Assicurazioni.

Fiat aumento indebitamento preoccupa Morgan Stanley

 Pesante battuta d’arresto per le azioni Fiat, che hanno chiuso la seduta di borsa con un calo del 6,48% a 5,915 euro. Per Fiat si complica trattativa con fondo Veba su prezzo Chrysler relativo all’acquisto delle minorities della casa di Detroit, dopo che lo stesso fondo americano rafforzeràla propria posizione finanziaria con la vendita di 20 milioni di azioni GM. Ad ogni modo i problemi potrebbero essere altri, in particolare il debito in crescita che preoccupa non poco gli analisti di Morgan Stanley.

Bpm nessuna vendita di quote da parte di Investindustrial

 La Banca Popolare di Milano continua a soffrire di evidenti problemi di governance, tanto che il presidente del consiglio di gestione Andrea Bonomi ha lanciato un allarme in vista della prossima assemblea dei soci del 22 giugno, che sarà chiamata ad approvare l’aumento di capitale da 500 milioni di euro per rimborsare i Tremonti bond in scadenza. Bonomi ha sottolineato di non aver cambiato idea sulla necessità di una modifica alla governance, ma per ora il mercato non ha apprezzato il passo indietro sulla possibilità di trasformare la popolare in Spa.

Opa Camfin a 0,8€ con delisting delle azioni

 E’ di oggi la notizia ufficiale del divorzio tra i soci di Camfin, la holding a capo di Pirelli & C., ovvero Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza. La quota diretta detenuta in Camfin del 12,36% è stata ceduta alla newco che dovrà poi lanciare l’Opa sulla controllante del gruppo della Bicocca. Nella newco sarà conferita anche la quota indiretta del 13,2%, detenuto attraverso la Gpi, finanziaria a monte di Camfin. La trattativa tra Tronchetti Provera e i Malacalza si è finalmente conclusa con una transazione, aprendo così le porte all’Opa su Camfin.

Azioni europee che guadagnano con l’euro debole

 Un euro debole può diventare un vantaggio per le aziende che operano in gran parte sui mercati internazionali. Al momento la moneta unica è ancora tonica nei confronti delle principali valute, complice la politica monetaria meno espansiva della Bce rispetto ad altre banche centrali (in particolare Fed e BoJ). Tuttavia, se Draghi dovesse continuare a tagliare i tassi o se dovesse riemergere il problema del debito pubblico, l’euro potrebbe indebolirsi molto e favorire alcune aziende del Vecchio Continente. Morgan Stanley ha elencato 10 blue chip meglio impostate per sfruttare un euro debole.

Unicredit emette covered bond da un miliardo

 Stamattina ha preso il via l’emissione obbligazionaria di Unicredit, che ha lanciato un covered bond da un miliardo di euro. Le banche coinvolte nella fase di collocamento, in qualità di lead manager, sono Bayern LB, Credit Agricole Cib, Société Générale, Ing, Commerzbank e lo stesso istituto di credito di Piazza Cordusio. Il prestito obbligazionario lanciato da Unicredit ha per scadenza gennaio 2019. Il prezzo preliminare è stato indicato intorno a 88 punti base sul tasso midswap. Unicredit prova, quindi, ancora una volta ad approfittare della finestra favorevole di mercato.

Generali vende attività riassicurative Usa per 920 milioni

 Il piano di dismissioni di asset non strategici lanciato lo scorso gennaio dal nuovo ceo group di Generali Assicurazioni, Mario Greco, inizia ad entrare nel vivo. Il Leone di Trieste ha infatti firmato un accordo definitivo con la francese Scor per la cessione delle attività riassicurative americane per un importo complessivo pari a 920 milioni di dollari. La cifra comprende il versamento cash di 780 milioni di dollari, nel momento in cui l’operazione sarà definitivamente chiusa, e 140 milioni di dollari di garanzie.

Mediobanca suggerisce a Eni il breakup di Saipem

 Giornata in chiaroscuro in borsa per le azioni Eni, che alla fine sono riuscite a chiudere con un rialzo dello 0,51% a 17,59 euro toccando il minimo più basso degli ultimi trenta giorni a 17,4 euro. Il titolo del Cane a Sei Zampe è finito sotto la lente degli analisti finanziari di Mediobanca, che prevedono nei prossimi mesi la risoluzione del problema del debito di Saipem, che continua ad avere un forte impatto nel bilancio del colosso energetico guidato da Paolo Scaroni.