A un anno dalla quotazione di Facebook in borsa, il bilancio per il social network non è affatto entusiasmante. Quella che era stata indicata come l’Ipo del secolo, la più attesa da investitori e analisti finanziari di tutto il mondo è stata finora un vero e proprio flop. Il titolo ha perso quasi un terzo del suo valore di borsa: collocato a 38 dollari, oggi ne vale solo 26 (la chiusura di venerdì indicava un prezzo di 26,25 dollari). A inizio settembre 2012 il titolo toccava il record negativo di 17,55 dollari.
Redazione
Turchia rating non è più “junk” secondo Moody’s
Continua l’ascesa della Turchia nella scala di valutazione del merito di credito delle principali agennzie di rating. Dopo aver ottenuto la promozione di Fitch lo scorso novembre 2012 a BBB-, arriva un nuovo upgrade che porta il rating di Ankara a “investment grade”. Infatti, Moody’s ha deciso di alzare il giudizio sul rating sovrano della Turchia a “Baa3” con outlook “stabile”. E’ lo stesso rating della Spagna, che però ha un outlook negativo. E’ la prima promozione ricevuta da Moody’s negli ultimi 20 anni, che toglie il paese dalla categoria “junk” (spazzatura).
10 titoli per guadagnare in borsa consigliati da Morgan Stanley
In una fase particolarmente favorevole per le borse mondiali, soprattutto per Wall Street che è su livelli record, gli specialisti di Morgan Stanley consigliano agli investitori di puntare su 10 titoli azionari che dovrebbero consentire di guadagnare in borsa lungo un trend sostenibile nel medio periodo. Secondo la banca d’affari statunitense, questi titoli presentano alcune caratteristiche fondamentali per mantenere un certo appeal in borsa anche nelle fasi di correzione dei mercati. Morgan Stanley sottolinea la loro solidità nei fondamentali, l’alto rendimento della cedola e la capacità di generare cash flow.
Saras sottovalutata in borsa secondo Nomura
Il primo trimestre dell’anno si è chiuso con risultati non particolarmente brillanti per il gruppo petrolifero Saras, controllato dalla famiglia Moratti. Lo fa notare anche Ubs, che si aspettava un utile netto e un ebitda più alto. La banca d’affari elvetica, che ha confermato il giudizio “neutral” e il target price a 0,95 euro, si aspetta ancora risultati deludenti dal fronte della raffinazione e l’impossibilità di rivedere margini brillanti come accaduto lo scorso anno. La stime sull’eps 2013 è ora negativa per un centesimo e due centesimi per il prossimo anno.
Moody’s boccia Bpm a “junk” dopo stop alla spa
La decisione di congelare il processo di trasformazione da banca popolare a società per azioni continua a pesare sull’andamento in borsa del titolo Banca Popolare di Milano, che anche stamattina risulta il peggiore sul listino azionario milanese FTSE MIB con un calo del 3,06% a 0,444 euro. A favorire il proseguimento del ribasso è stata anche la scure calata da Moody’s, che ha deciso di portare il rating al livello “junk” (spazzatura). L’agenzia di rating ha diminuito il giudizio sul merito di credito di Bpm a “Ba3”.
Recordati aggiorna massimi storici a Piazza Affari
Il titolo Recordati non finisce mai di stupire. A Piazza Affari le azioni della società farmaceutica continuano a salire incessantemente e anche ieri hanno aggiornato i massimi storici. Spinto anche da buoni volumi di scambio, il titolo Recordati (ticker: “REC”) ha toccato un nuovo record assoluto a 8,195 euro portando la performance a dodici mesi sopra il 65%. A dare slancio al titolo in borsa ci hanno pensato i conti trimestrali superiori alle attese, ma anche il miglioramento della guidance 2013 e il lancio del piano di buyback.
Mediaset prima trimestrale 2013 migliore delle attese
Mediaset ha archiviato il bilancio d’esercizio relativo al primo trimestre del 2013 con risultati superiori alle stime del mercato, grazie soprattutto a un’attenta politica di contenimento dei costi in un contesto economico particolarmente sfavorevole per il settore dei media. Il gruppo televisivo di Cologno Monzese ha registrato un giro d’affari di 831,6 milioni di euro, in calo del 14,6% rispetto a dodici mesi prima. L’ebitda è sceso del 13,5% a 321,5 milioni di euro, mentre l’ebit è cresciuto del 38,7% a 53,4 milioni di euro.
Azioni Generali Assicurazioni ancora troppo care secondo Citi
Il processo di ristrutturazione societaria avviato la scorsa estate dal nuovo ceo group Mario Greco ha consentito a Generali Assicurazioni di migliorare la redditività e di presentare un bilancio trimestrale superiore alle attese. I risultati raggiunti dal Leone di Trieste non sono passati inosservati agli occhi degli analisti di Citigroup, che però hanno deciso di confermare la loro view negativa sul titolo in quanto ancora troppo caro rispetto ai competitor europei. Eppure Citi ha aumentato le stime sull’eps 2013 a 1,42€ da 1,32€ e sull’eps 2014 a 1,51€ da 1,4€.
Intesa Sanpaolo utile primo trimestre 2013 batte le stime
Buone notizie per Intesa Sanpaolo dal bilancio del primo trimestre del 2013. Il gruppo bancario di Ca’ de Sass ha registrato un utile netto in calo del 61,9% a 306 milioni di euro, rispetto agli 804 milioni di euro dello stesso periodo del 2012, ma si tratta pur sempre di un risultato migliore delle stime del mercato ferme a 270 milioni di euro. L’utile prima delle imposte è raddoppiato a 768 milioni di euro dai 386 milioni del primo trimestre dello scorso anno.
Inflazione aprile 2013 rivista in calo all’1,1%
Non si ferma la discesa dei prezzi al consumo in Italia, evidenziando contestualmente pericolose pressioni deflazionistiche provocate dalla grave crisi economica e dal forte calo dei redditi delle famiglie, dovuto a mancanza di lavoro ed eccessiva pressione fiscale. Secondo quanto pubblicato dall’Istat, ad aprile il tasso di inflazione ha mostrato un aumento tendenziale dell’1,1%. Si tratta del dato definitivo, rivisto al ribasso dalla stima preliminare dell’1,2% su base annua e dello 0,1% su base mensile. Rispetto a marzo, quando l’inflazione segnò un +1,6%, il calo tendenziale è dello 0,5%.
Speculazione sul riassetto Camfin
Nonostante la debolezza del mercato azionario italiano mostrata nella giornata di ieri, il titolo Camfin resta molto tonico e sempre più sotto i riflettori in virtù delle speculazioni sul riassetto della holding che controlla anche il gruppo Pirelli & C. Il titolo è salito fino a 0,9095 euro sui livelli più alti degli ultimi tre mesi e mezzo, sfiorando il massimo più alto dell’anno posto a 0,918 euro. Secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe sempre più vicino il lancio di un’offerta pubblica d’acquisto fino al 70% della holding.
Che cos’è l’Abenomics
Per Abenomics si intende la ricetta di politica economica del primo ministro giapponese Shinzo Abe, necessaria per risollevare le sorti del paese del Sol Levante dopo 15 anni di deflazione e stagnazione economica. La ricetta di Abe si basa sull’aumento massiccio della spesa pubblica e su una manovra di stimoli monetari senza precedenti. L’obiettivo è rilanciare l’economia, attraverso la svalutazione competitiva dello yen sui mercati internazionali, e raggiungere un target di inflazione al 2% nel giro di un paio d’anni. La politica economica di Abe mette da parte il contenimento del debito pubblico.
Goldman Sachs consiglia di comprare Italia
La maggiore stabilità politica in Italia sta spingendo gli investitori internazionali a dare fiducia al Belpaese, come dimostrato nelle recenti aste di titoli di stato che hanno visto i tassi a 6 e 12 mesi scendere ai minimi di sempre, mentre lo spread Btp-Bund quota intorno ai 250 punti base. La formazione del governo di larghe intese, guidato da Enrico Letta, piace a Goldman Sachs. La banca di investimenti newyorkese sottolinea che l’esecutivo di centro piace molto ai mercati, stuzzicati anche dall’idea di un’opposizione “muscolare ed energica” del M5S di Beppe Grillo.
Unicredit prima trimestrale 2013 superiore alle attese
La prima trimestrale dell’anno di Unicredit è stata superiore alle attese degli analisti finanziari. La redditività della banca di Piazza Cordusio è nettamente migliorata, con un utile netto cresciuto del 2,8% a 449 milioni di euro. Gli analisti si aspettavano un ritorno all’utile, dopo la perdita di 124 milioni di euro dell’ultimo trimestre dello scorso anno, ma in misura inferiore a 156 milioni di euro. La reazione del titolo in borsa, però, è fiacca. Le azioni Unicredit segnano un rialzo dell’1,06% a 4,106 euro.