Mario Draghi ha deciso di aspettare di vedere dei fatti prima di giudicare Roma: è questo il messaggio lanciato oggi nel corso dell’audizione alla BCE. Per poter dire qualcosa sulle linee di politica di bilancio del nuovo esecutivo vi è prima bisogno di verificare con certezza quali siano.
E lancia ancora una volta l’allarme sull’accresciuto protezionismo che potrebbe far male all’Europa ed all’andamento della sua economia. E’ stata una domanda posta dall’europarlamentare Fulvio Martusciello (Ppe) a dare “pepe” ad una sessione che altrimenti sarebbe stata “noiosa“. Questo infatti ha chiesto come avrebbe reagito la BCE e in generale l’Europa davanti al rischio di una crescita del debito pubblico se il Governo decidesse di muoversi su flat tax e sostegno ai redditi senza avere la giusta copertura. Una richiesta, sembra, a metà tra la sincera domanda ed una trappola nella quale Mario Draghi non è caduto:
Dovremmo aspettare prima di esprimere giudizi. Il test saranno i fatti: finora ci sono state parole, e le parole sono cambiate. Dovremo vedere i fatti prima di esprimere un’opinione.
Il governatore della BCE, nonostante tutto, al momento appare fiducioso nei confronti dell’Italia e continua:
Siamo fiduciosi che l’economia si stia rafforzando e che la riduzione degli acquisti di titoli sia mitigata da altre misure di politica monetaria cosicché l’espansione monetaria rimarrà ampia.
E’ la speranza che vige anche tra gli analisti del settore: ovvero quella di vedere in qualche modo mitigata la propaganda a favore di interventi concreti che non rischino di rovinare sul lungo termine la situazione economica italiana.