La Bce ha diramato il suo bollettino di dicembre e nonostante tutto le notizie sembrano essere confortanti: secondo l’istituto centrale europeo l’espansione economica nell’area continua, è abbastanza forte ed è generalizzata in tutti i paesi e settori di appartenenza.
Ma vi è una specificazione da fare: i tassi di interesse, ancora bassi, rimarranno in questo modo ancora a lungo. Si legge nella nota:
La crescita del Pil in termini reali è sostenuta dalla crescita dei consumi privati e degli investimenti, nonché dalle esportazioni, che beneficiano della ripresa generalizzata a livello mondiale. I risultati dell’ultima indagine e i dati più recenti confermano una robusta dinamica espansiva.
Questo non significa però poter rinunciare, soprattutto in questo momento, agli strumenti che sostengono, nel bene o nel male l’economia. E’ per questo motivo che la Banca Centrale Europea sottolinea ancora una volta che il consiglio direttivo nella sua ultima riunione abbia deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento “ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività. Un ampio grado di accomodamento monetario” sottolineano dalla Bce, “è ancora necessario per assicurare un ritorno dell’inflazione verso livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento“.
I dati raccontano che in termini reali, nel terzo trimestre il Pil è salito dello 0,6% sul periodo precedente, dopo un aumento dello 0,7% nel secondo trimestre grazie, come già anticipato, alla crescita della domanda interna. Per ciò che riguarda le nuove stime su Pil e inflazione comunicate lo scorso 14 dicembre dal presidente Mario Draghi viene ribadito che si prevedono “una crescita annua del Pil pari al 2,4% nel 2017, al 2,3% nel 2018, all’1,9% nel 2019 e all’1,7% nel 2020”.