BCE finanzia le banche italiane per 210 mld

Il mercato interbancario non sembra essere la strada più appetibile: le banche che hanno bisogno di liquidità non si rivolgono ad altre banche per ottenere le risorse di cui necessitano, ma preferiscono affidarsi alla più accomodante e sicura Banca Centrale Europea: aumenta ancora la somma dei prestiti chiesti dalle banche italiane alla Bce, nel mese scorso infatti i nostri istituti si sono indebitati per complessivi 209,9 miliardi di euro, a novembre invece i prestiti richiesti ammontavano a 153,2 miliardi chiesti e 111,1 miliardi a ottobre. L’Eurotower quindi é diventato uno dei maggiori creditori delle banche nostrane e questa situazione sembra essere scaturita dalla decisione del management della Bce di erogare, a partire dal mese scorso, prestiti triennali.

Le banche nostrane dimostrano di aver bisogno soprattutto di questo tipo di prestiti: sono risultate infatti in calo le operazioni di prestito a breve termine, scese a 49 miliardi rispetto ai precedenti 83 miliardi. Le operazioni a lungo termine sono quindi in aumento da 68,4 a 106,6 miliardi: lo evidenziano i dati contenuti negli aggregati di bilancio e riserve ufficiali pubblicati dalla Banca d’Italia ieri mattina. Ricordiamo che meno di un mese fa, precisamente lo scorso 21 dicembre, la Bce ha collocato fondi a tre anni per circa 490 miliardi al  tasso dell’1%, un costo del denaro decisamente conveniente che non fa altro che spostare l’ago della bilancia a favore dei prestiti dell’Eurotower.

All’incremento  dell’ammontare dei finanziamenti della Bce, é conseguito anche in un deciso aumento dei fondi che le banche depositano  overnight che hanno superato i 460 miliardi.  Risulta infine che nell’ultimo mese dello scorso anno  le banche italiane non hanno fatto ricorso ai finanziamenti d’emergenza overnight. Tutto si giocherà nelle prossime settimane: tra Banca centrale europea, banche italiane, imprese e famiglie, si vedrà con maggiore chiarezza lo scenario di un’economia reale che sa uscire dalla crisi o che sconfina sempre più, inesorabilmente, nel baratro.