Arrivano i risultati degli stress test da parte della Bce. Risultati molto penalizzanti, quelli arrivati a mezzogiorno di ieri, per alcuni istituti tra i quali le italiane Banca Mps e Banca Carige. Per loro si tratta di una bocciatura.
Carige e Monte dei Paschi dovranno rinvigorire il proprio capitale, aumentandolo di 2,11 miliardi (Mps) e 814 milioni di euro (Carige). La cifra è superiore alle attese del mercato per quanto riguarda la banca senese. Per l’istituto genovese, l’ammontare si colloca invece nella parte più alta del range previsto dagli analisti come probabile ammanco. L’aumento di capitale, per Carige, è stato già annunciato e sarà pari a 500 milioni. Potrebbe arrivare, dismissioni a parte, a 650.
Mps, invece, continua ad essere in crisi. E’ dal 2011 che la situazione è grave. Il consiglio di amministrazione della banca senese avrà due settimane di tempo per illustrare all’Eurotower le modalità attraverso le quali desidera colmare il deficit di capitale. Nel contempo, la banca ha scelto i suoi advisor finanziari ai fini di definizione, struttura e implementazione delle azioni di mitigazione. Saranno Ubs e Citi, ai quali spetterà peraltro il compito di valutare tutte le strategie e le opzioni a disposizione.
A Siena stanno pensando anche un’integrazione con altri operatori. Si evince infatti che Mps stia facendo di tutto per non realizzare un altro aumento di capitale, mentre studia l’emissione di un bond convertibile in azioni tipo At1, unitamente a cessioni di rami aziendali come Consum.it che sembra in dirittura di arrivo, o di pacchetti di crediti in bonis o in mora, oppure di parti della rete agenziale.
Naturalmente, i due istituti ne hanno risentito in Borsa. Piazza Affari viaggia con una flessione in doppia cifra, pari al 20%. Carige, invece, registra un tonfo del 12%.