La Banca Centrale Europea ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati nell’area euro. Il saggo di riferimento resta così fermo sul minimo storico dello 0,75%, un livello ampiamente in linea con le stime del mercato. Nessuno, infatti, si aspettava una decisione a sorpresa dell’Eurotower sui tassi, nonostante il momento molto negativo per l’economia continentale. Secondo quanto pubblicato dall’Eurostat, infatti, la recessione si è aggravata nell’ultimo trimestre del 2012 e le prospettive non sono certo incoraggianti.
A soffrire la crisi economica non è solo la periferia europea, ma anche i paesi “core”, in particolare la Francia, mentre la Germania – nonostante il rallentamento – sembra potersi avviare nuovamente sul sentiero della crescita nei prossimi mesi. Ad ogni modo la Bce ha fatto sapere che i tassi sono attualmente su livelli molto bassi e ha di fatto escluso la possibilità di un taglio per l’anno in corso.
Ora bisognerà capire se l’Eurotower è pronta a rivedere le proprie strategie sui tassi, visto che l’economia continua ad annaspare pericolosamente e l’inflazione resta tutto sommato sotto controllo. I riflettori saranno così puntati sulla conferenza stampa di Mario Draghi, che inizierà a parlare a partire dalle ore 14,30. Difficile pensare a un’apertura del banchiere italiano ad un possibile taglio dei tassi nei prossimi mesi. Dopo la comunicazione del nuovo tasso ufficiale della Bce, sul forex il tasso di cambio euro/dollaro ha cominciato a muoversi in modo irregolare salendo prima fin sopra 1,3040 e poi scendendo verso 1,30. Le borse europee hanno invece rallentato il passo, dopo l’ottimo inizio di seduta.
Oltre alla Bce, oggi hanno deciso il nuovo livello dei tassi di interesse anche la Bank of Japan e la Bank of England. Entrambi gli istituti centrali hanno confermato i tassi rispettivamente a 0-0,1% e a 0,5%. Sia la BoJ che la BoE hanno anche confermato il piano di allentamento monetario. Sul mercato secondario dei titoli di stato, lo spread Btp-Bund è in leggero aumento a 318 punti base. Acquisti, invece, sui bond spagnoli e portoghesi. Stamattina proprio il Portogallo è stato promosso da S&P: outlook sul rating sovrano alzato a “stabile” da “negativo”, con giudizio confermato a “BB”.