E’ improbabile che la Germania o l’Italia possano finire in recessione: è questo uno dei punti chiariti da Mario Draghi nel corso della conferenza stampa che ha seguito l’ultimo incontro del consiglio direttivo della BCE, la quale ha tra l’altro deciso di mantenere bassi i tassi di interesse.
Buone notizie quindi per le due economie “osservate speciali”, si può dire così, anche dal Fondo Monetario Internazionale. Ha spiegato Draghi parlando con la stampa:
Al momento la Bce non ritiene una possibilità probabile la recessione in Italia e Germania. Una parte non esclude che possa esserci un miglioramento dopo gli ultimi rallentamenti, ma un’altra tende ad escluderlo : [… la minaccia del protezionismo sta pesando sulla fiducia economica.
Il problema, come ha spiegato il presidente della BCE consta nel fatto che i segnali provenienti dall’economia si presentano più deboli del previsto, portando reali rischi di ribasso per le prospettive economiche dell’europa: e si parla in questo caso di “protezionismo, scenari geopolitici, Paesi emergenti e vulnerabilità dei mercati finanziari“. Anche la lunga trattativa per la Brexit ha il suo peso in questo clima di incertezza che se continuerà senza dubbio porterà ulteriore debolezza per ciò che concerne il Pil europeo.
Per il prossimo marzo, ottenuti tutti i dati necessari è prevista una nuova analisi della situazione. Mario Draghi ha sottolineato inoltre che sono stati notati segnali di un leggero irrigidimento delle condizioni del credito che “sono per la maggior parte concentrati in Italia” e che attualmente non presentano un problema per l’Eurozona. Il Governatore della BCE ha inoltre confermato che “la Banca centrale europea non ha esaurito tutte le sue munizioni e la sua cassetta degli attrezzi è sempre lì ed è pronta ad intervenire se occorre“.