Il consiglio direttivo della BCE, riunito oggi, ha mantenuto i tassi di interesse invariati, così come il programma dei QE. Secondo il governatore Draghi, la ripresa economica europea poggia su basi solide, e la banca è pronta a qualsiasi evenienza, nel caso ce ne fosse bisogno. Questo significa anche cambiare la politica monetaria con nuove iniezioni di liquidità, oltre a quelle già programmate. Per il governatore comunque, i rischio sono oggi minori, e quindi questo tipo di intervento è da considerarsi remoto. Il tasso sui depositi delle banche commerciali in BCE resta a -0,4%, mentre il Refi a zero. La ripresa c’è, ma secondo gli analisti, è minore rispetto a quella attesa dalla BCE, ed è per questo che non vi è stato nessun rialzo dei tassi. Comunque si andrà avanti con i Quantitative Easing fino a dicembre, e poi si vedrà se prolungare o no, il programma, che oggi vede impiegati 60 miliardi al mese in acquisti su titoli. Nel caso ci dovessero essere ulteriori rallentamenti, gli acquisti andrebbero avanti anche nel prossimo anno. L’obbiettivo resta sempre quello di portare l’inflazione al 2%, livello considerato ottimale ed in linea con una buona ripresa economica. Se l’obbiettivo sarà raggiunto entro la fine dell’anno, allora la BCE potrà dire di aver attuato la politica giusta.