BCE pronta a dare il via a nuovi aiuti per Francia ed Italia? Non proprio, ma quasi, data la situazione macroeconomica di entrambi gli Stati. Soprattutto ora che manca davvero poco all’ufficializzazione finale della fine del quantitative easing.
Insomma, si apre davvero un settimana infuocata per la BCE: il 13 dicembre si avvicina ed è opinione di alcuni esperti che il presidente Mario Draghi e la banca centrale potrebbero addirittura arrivare ad optare per un prolungamento dell’acquisto di titoli di stato dei paesi membri. Sono essenzialmente tre le situazioni che fanno discutere: quella francese, quella tedesca e quella italiana. Soprattutto ora che appare evidente come la crescita dell’economia europea stia rallentando su tutta la linea. Anche la Germania, una delle economie in teoria più solide, sta soffrendo per via dei dazi apportati da Donald Trump e difficilmente l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche porterà un cambiamento di tale percezione.
Venerdì arriverà il dato sull’inflazione dell’area euro ed a prescindere da quello che verrà detto dell’audizione odierna di Mario Draghi al Parlamento europeo è un dato di fatto che nel corso della riunione di dicembre la BCE fornirà i suoi dati aggiornati su crescita e inflazione. Saranno con molta probabilità questi elementi e la loro influenza sul mercato a spingere su un sempre più probabile, come anticipato, varo di un nuovo programma di finanziamento a medio lungo termine (Tltro) che possa eventualmente sostituire in modo graduale quelli in scadenza e sostenere il comparto bancario: una misura che aiuterebbe e non poco, come accennato, Francia ed Italia.