La BCE taglia i tassi, come tutti si aspettavano ormai da tempo. Una decisione che porta con sé benefici e conseguenze, in misura altalenante. E che costringe tutti quanti a domandarsi come ci si muoverà da questo momento in poi.
Cosa porta la decisione della BCE
Perché è palese che la BCE abbia preso questa decisione sia in base ai dati raccolti ultimamente sia per via di diverse pressioni arrivate dagli Stati membri e, in buona parte, anche dai media. Attualmente i benefici non saranno immensi. Per chi ha sottoscritto in passato un mutuo a tasso variabile ha visto crescere la propria rata anche del 60%, i 18 euro mensili recuperabili non sono molto. Ma si tratta anche di un calo di 25 punti base che deve essere considerato solo un inizio.
E qui però che scatta la criticità per la BCE. In base ai numeri e alle pressioni inflazionistiche in aumento, questo primo taglio rischia di rimanere un “figlio unico” a lungo. La maggior parte degli analisti sono d’accordo che in base all’andamento dei dati la BCE potrà azzardarsi a tagliare complessivamente il costo del denaro due o tre volte nel corso nel 2024.
Questo cosa significa? Di certo che aspettarsi un taglio ulteriore dei tassi di interesse a luglio non è propriamente credibile. A meno di particolari congiunzioni che è impossibile prevedere attualmente. Per i consumatori, come già anticipato non cambia moltissimo, soprattutto perché l’obiettivo dell’inflazione al 2% è ancora lontano.
Attenzione alle pressioni inflazionistiche
E la crescita delle pressioni inflazionistiche rischia comunque di rendere inutile questo cambiamento corso nella politica monetaria della Banca centrale europea. Se non è un cane che si morde la coda, manca comunque davvero poco perché lo sia.
Christine Lagarde non ha promesso l’impossibile, ma sottolineato come sia necessario rimanere ancorati ai dati per prendere decisioni in merito al taglio dei tassi. La necessità principale è quella di evitare un rialzo dell’inflazione. E per intraprendere il percorso di ulteriori tagli le analisi devono confermare che la BCE si trovi sulla strada giusta.
Ulteriori tagli arriveranno quindi solo nel momento in cui sarà possibile eseguirli senza conseguenze pericolose per l’economia europea. Non dobbiamo dimenticare infatti che, in questo caso specifico, prendendo tale decisione si rischia anche di rendere più debole l’euro.
Non possiamo aggiustare una cosa e rovinarne un’altra. Soprattutto in un momento pieno di incertezza come questo nei mercati. Dobbiamo inoltre ricordare che la politica monetaria della BCE rimane restrittiva. Nonostante alcune restrizioni siano in corso di moderazione non è possibile stabilire ora quanto tempo sarà necessario.