I tassi d’interesse rimarranno fermi almeno fino a metà del 2020: è stata questa la decisione del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, che non esclude nemmeno l’ipotesi taglio al fine di sostenere il raggiungimento dell’obiettivo posto per l’inflazione.
Cosa intende fare la Bce
Una decisione quella di non toccare i tassi che rientra nel generale atteggiamento di prudenza e sostegno che tutte le banche centrali più importanti stanno applicando per sostenere gli Stati di riferimento per “il tempo necessario a garantire una continuata e sostenuta convergenza dell’inflazione al suo obiettivo di medio termine“.
In poche parole quel “famoso” 2% di inflazione che sembra essere difficile per tutti raggiungere. Ecco perché la Bce si sta preparando a varare una serie di stimoli il prossimo 12 settembre che riguardano tra le altre cose il reinvestire nella loro interezza quelli che sono i pagamenti principali derivanti dalla maturazione dei titoli acquistati durante il quantitative easing. Un atteggiamento che perdurerà a lungo, almeno fino al momento del rialzo dei tassi ed “in ogni caso, per il tempo necessario a mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario“.
Quantitative easing strumento possibile per la Bce
Nonostante il programma precedente di quantitative easing sia stato chiuso lo scorso dicembre, la Banca Centrale Europea sta prendendo in considerazione l’idea di un suo rilancio ed ha per questo, come spiegato da Mario Draghi lo scorso giugno, dato mandato di studiare eventuali opzioni di ripresa. Ha infatti sottolineato il governatore della Bce nel corso del suo ultimo intervento
[E’ necessario] un significativo livello di stimoli monetari affinché le condizioni finanziarie rimangano molto favorevoli e sostengano l’espansione dell’area euro, continuino a far rialzare i prezzi e lo sviluppo dell’inflazione sottostante nel medio termine. I rischi e le prospettive di espansione nell’area dell’euro restano orientati al ribasso per via della prolungata presenza di incertezze connesse a fattori geopolitici, alla crescente minaccia del protezionismo e alle vulnerabilità. [Gli Stati]Devono rinforzare i loro cuscinetti fiscali e tutti i Paesi dovrebbero aumentare i loro sforzi per raggiungere una composizione delle finanze pubbliche più orientata alla crescita.
Fare attenzione al settore manifatturiero secondo Bce
E’ importante secondo Mario Draghi e la Bce fare particolare attenzione al settore manifatturiero ed alle sue esigenze: un mancato sostegno infatti potrebbe rivelarsi deleterio come si sta osservando in Germania dove è proprio questo mercato a vivere alcune difficoltà che si stanno riflettendo sull’economia dello Stato e della sua crescita, creando non pochi problemi.