Non nomina l’Italia il Governatore della Banca centrale europea, ma è palese che si tratti di un commento che riguarda principalmente il bel paese e la manovra economica ad alto rischio che il Governo Italiano continua a proporre: Mario Draghi sottolinea infatti che i paesi con debito alto dovrebbero fare di tutto per non farlo alzare ulteriormente.
Il presidente della BCE ammonisce in tal senso nel corso di un convegno al quale è presente a Francoforte e nel quale si è parlato, tra le altre cose degli effetti della fine del quantitative easing sugli Stati membri i quali a seconda delle proprie condizioni macroeconomiche dovranno fare i conti con quelle che saranno le reazioni degli investitori per ciò che concerne i titoli di Stato che non verranno più acquistati dalla banca centrale da gennaio. Spiega Mario Draghi:
I Paesi ad alto debito non devono aumentarlo ulteriormente, e tutti i Paesi devono rispettare le regole dell’Unione. La mancanza di consolidamento fiscale nei Paesi ad alto debito aumenta la loro vulnerabilità agli shock, che siano auto-prodotti mettendo in forse le regole dell’Unione monetaria, o importati tramite il contagio. Finora, l’aumento degli spread è stato in gran parte limitato al primo caso e il contagio è stato limitato.
L’inflazione rimane un’osservata speciale, almeno fino a dicembre quando si avrà la conferma dell’avvio dei piani già stabiliti: se la stessa dovesse essere ancora troppo bassa la BCE potrebbe trovarsi a dover modificare leggermente la propria posizione, tenendo contemporaneamente d’occhio la crescita ed il suo andamento nella zona.