La Banca Centrale Europea ha diffuso un interessante report statistico nel quale afferma come il numero degli istituti finanziari e monetari, dal 1999 ad oggi, sia calato fortemente: nonostante l’allargamento dei confini dell’Unione, infatti, il loro numero è drasticamente calato del 28 per cento, arrivando a toccare soglie di forte minoranza rispetto a quelle del decennio precedente. I dati, aggiornati al 1 gennaio di quest’anno, riguardano le istituzioni finanziarie (banche centrali, banche commerciali, banche di risparmio, uffici postali con funzioni bancarie e cooperative del credito) attive nell’eurozona.
Ebbene, i numeri confermano come il numero di istituzioni finanziarie e monetarie sia calato di 474 unità nel 2012, visto e considerato che al primo gennaio 2013 erano “solo” 7.059 le istituzioni finanziarie monetarie (MFI-monetary financial institution) residenti dell’Eurozona, contro le “ben” 7.533 di un anno prima, con un calo su base annua di 6 punti percentuali (vedi anche Banca Mps stop ai Monti-bond dalla Bce).
A subire una delle flessioni più importanti nel vecchio Continente è stata l’Italia, che “perde” 55 istituti nel solo 2012, a principale causa della crisi economico finanziaria, della scarsa fiducia degli investitori locali e internazionali, e delle condizioni più rigide per poter avere accesso ai fondi comuni. Piuttosto gravi anche le diminuzioni in Lussemburgo (-124) e Francia (-105).
In proposito, la Banca Centrale Europea spiega come la maggioranza degli istituti finanziari e monetari nell’eurozona, sia rappresentati da istituti di credito, con quasi l’86 per cento del “campione”. A seguire i fondi di investimento con il 14 per cento e le banche centrali (compresa la stessa Banca Centrale Europea), cui spetta una percentuale pari a 0,2 punti (vedi anche Gestori di fondi puntano sulle borse per il 2013).
Dal 1 gennaio 1999 – conclude infine il report Bce ricordando il contemporaneo allargamento dell’eurozona – il numero totale di queste istituzioni finanziarie e monetarie si è ridotto del 28 per cento, ossia di 2.797 unità. Non sono esclusi nuovi cali nell’attuale 2013.