La seconda asta di rifinanziamento a lungo termine della Banca Centrale Europea ha evidenziato un risultato migliore delle attese. La BCE ha assegnato ben 529,53 miliardi di euro a 800 banche europee. Gli analisti si aspettavano un risultato mediamente compreso tra 400 e 600 miliardi di euro, mentre un sondaggio più preciso condotto da Bloomberg aveva portato ad una stima di 470 miliardi di euro. Le richieste arrivate dalle banche italiane sarebbero comprese tra 60 e 70 miliardi di euro, una cifra nettamente più bassa rispetto all’asta precedente che vide l’assegnazione di 116 miliardi.
L’asta odierna della BCE, inserita nell’ambito del programma LTRO (Long-Term Refinancing Operations), ha evidenziato una forte domanda da parte delle banche rispetto all’asta del 21 dicembre. In quell’occasione furono assegnati 489,1 miliardi, oggi è avvenuta una richiesta di circa 40 miliardi di euro in più. Sale anche il numero delle banche che si sono recate allo sportello dell’Eurotower, da 523 a 800. I prestiti concessi dall’istituto guidato da Mario Draghi avranno una durata straordinaria di 36 mesi ad un tasso di interesse agevolato dell’1%.
La reazione sui mercati finanziari all’asta LTRO della BCE è stata come al solito caratterizzata da movimenti erratici e difficilmente valutabili nel brevissimo periodo. La volatilità è salita su livelli altissimi rispetto alle ultime sedute di contrattazioni. Le borse europee, molto positive prima dell’asta, hanno frenato la corsa rialzista ma non sono nemmeno crollate. Lo spread Btp-Bund è sceso sotto 350 punti base ed ora quota intorno a 346 punti. Sul mercato delle valute l’euro ha subito forti vendite dopo l’annuncio dei risultati, ma sta progressivamente recuperando terreno con una quotazione di poco inferiore a 1.3450 contro il dollaro americano.