Nelle ultime due giornate di contrattazioni Telecom Italia ha decisamente sovraperformato il listino guadagnando il 7,5% ed allontanandosi quindi dai minimi degli ultimi anni. Anche stamani in apertura il titolo è positivo, non sembra quindi finito il movimento rialzista. Vediamo però con ordine cosa è successo e se è possibile che dietro gli acquisti di questi giorni non ci siano semplici investitori. Il titolo naviga intorno ai minimi degli ultimi 10 anni, evidenziando per adesso la completa inefficacia dell’operazione Telco dell’anno scorso con cui Pirelli aveva ceduto il controllo della società (gli azionisti di Telco avevano pagato le azioni 2,85€, adesso il titolo è a quota 1,1€).
A trainare al ribasso le quotazioni è stata una relazione semestrale in calo accompagnata inoltre da una riduzione delle stime per il 2008. Nel primo semestre i ricavi sono scesi del 5% mentre l’utile è calato del 18% in virtù anche di spese di ristrutturazione. Resta alto il debito (sopra ai 35 miliardi di euro). Se però guardiamo con attenzione alle cifre vediamo che un calo così forte nelle quotazioni del titolo (da inizio anno si registra un -44%) difficilmente potrebbe essere determinato soltanto da una semestrale deludente. Sempre più analisti sottolineano che adesso la borsa sottovaluta Telecom Italia. Bernstein si è espresso con giudizio overweight e target price 1,4€. Il broker americano ha evidenziato che se guardiamo a Tim Brasil, Hansenet e alle attività in Italia i multipli che possiamo aspettarci per fine 2008 sono un rapporto prezzo/ebitda vicino a 3,5, davvero molto basso e sotto ai concorrenti del settore.
Intanto iniziano a girare voci di una possibile OPA ostile su Telecom Italia da parte di Telefonica o di Carlos Slim, miliardario messicano che controlla il colosso Amx. L’acquisizione risulterebbe conveniente non solo sulla base dei dati economici di cui parlavamo sopra, ma anche per le possibili sinergie che sia Telefonica che Amx potrebbero realizzare con Tim Brasil, secondo operatore mobile brasiliano in concorrenza proprio con Amx e Telefonica.
Circolano infine indiscrezioni riguardanti il prossimo piano industriale che verrà presentato il 25 settembre e che modificherà quello presentato a marzo. E’ possibile il management stia pensando a cessioni di asset al fine di ridurre il debito. C’è chi anticipa una cessione di Tim Brasil, chi una cessione delle torri di trasmissione (DMT e Atlantia si sono già fatte avanti) e chi uno scorporo della rete. Certo è che una riduzione del debito sarebbe ben accolta dal mercato.
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