Quella che il gruppo Fiat ha pubblicato oggi è una trimestrale fatta di luci e ombre. Battute le stime per il terzo trimestre e confermate quelle per il 2008, il management si è trovato costretto a ridurre gli obiettivi per il 2009 a causa dell’andamento del mercato. Per i tre mesi da luglio a settembre il gruppo ha registrato un trading profit di 802 milioni di euro, in salita dell’8% rispetto allo scorso anno. Questo ha permesso a Fiat di battere le attese. Per il 2008 sono stati confermati gli obiettivi di redditività: trading profit atteso intorno ai 3,4 miliardi di euro, quindi nella parte bassa della fascia indicata già ad aprile.
Nel terzo trimestre i ricavi del gruppo sono saliti del 3,2%, arrivando ai 14,3 miliardi di euro. Ottima la performance dell’americana CNH, società del gruppo Fiat attiva nella produzione di macchine per l’agricoltura. CNH in particolare ha visto il proprio utile netto salire a quota 252 milioni di dollari, dai 122 milioni dell’anno scorso, grazie al buon andamento della domanda di trattori, spinta verso l’alto dagli alti prezzi delle commodities agricole. Risultati in aumento anche per la divisione auto. I marchi Fiat, Lancia e Alfa Romeo hanno registrato nel complesso un trading profit di 190 milioni di euro, in aumento del 3%. Male invece Iveco: la società del gruppo attiva nella produzione di camion ha visto ricavi in calo del 6,2% a 2,4 miliardi, con un trading profit di 181 milioni (l’anno scorso era stato di 190 milioni).
A preoccupare è l’andamento del mercato nel prossimo anno. Il calo ci sarà, ma è difficile capirne l’ammontare, visti gli enormi elementi di incertezza sulla tenuta a livello macroeconomico dei vari paesi. Per questo, in base alle informazioni in proprio possesso, Fiat ha elaborato una serie di possibili scenari i quali rispecchiano differenti possibili andamenti del mercato. Lo scenario peggiore vede la domanda globale di prodotti Fiat scendere del 10-20% ed un trading profit compreso tra 1,5 e 2,3 miliardi di euro, in forte calo rispetto alle stime precedenti che lo davano tra i 4,3 e i 4,5 miliardi. L’utile netto andrebbe a posizionarsi tra i 400 milioni e 1,2 miliardi mentre fino ad ora era stimato tra i 2,9 e i 3,1 miliardi. E’ vero, questo è allo stato di cose attuali lo scenario peggiore, ma resta il fatto che la riduzione sarebbe davvero significativa. Il management di Fiat si è comunque impegnato ad aggiornare i vari scenari appena questo sarà possibile, resteremo dunque in attesa per capire quale sarà in effetti la direzione presa dal mercato.
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