Settore bancario affonda i mercati azionari

 Comparto Bancario affonda l’Eurozona; avvio di ottava devastante per le Piazze Europee, che si trovano ancora una volta a dover fare i conti con un sistema del credito pieno di problemi.

In Grecia il risultato elettorale da’ il colpo di grazia ad un mercato che, ancora una volta, rischia l’esclusione dall’area Euro; la perdita dell’indice superiore al 7,7% è superata solamente dai bancari, di cui il peggiore è Alpha Bank a .21%. Segue Efg Eurobank a -19% e National Bank of Greece con un -18%, mentre lo stoxx Europeo scende dell’1,24%.

In Italia il FTSE-Mib apre ben al di sotto di quota 13750 avviando un’ottava che si prospetta essere estremamente difficile; l’overnight sul week-end è risultato, come anticipato, ancora una volta rischiosissimo per chi sbaglia direzione, anche perchè la chiusura del gap in apertura di giornata non ha comunque rilanciato verso l’alto l’indice, che ora è prossimo alla parità ma con una serie di pattern negativi. 

Le previsioni danno per la maggiore un ritorno sotto a quota 13500 entro Mercoledì prossimo e la situazione potrebbe cambiare solo con un immediato recupero ed un close giornaliero sopra a 14000, ormai troppo distante perchè si avveri.

CAUSE DELLA CRISI IN GRECIA

Le preoccupazioni del mercato azionario si riflettono pesantemente anche sul mercato dei cambi; sul Forex infatti l’Euro torna ai minimi di fine gennaio sul dollaro USA. Secondo gli analisti di MilanoFinanza i target ribassisti sono ora posizionati a quota 1.2850 e 1.265, con il cross che dopo il gap-down di questa mattina cerca la stabilità intorno a quota 1.3000. Proprio questo livello statico  rappresenta il supporto da controllare in close giornaliero per assistere, eventualmente, ad un cambio di scena radicale sua sul Forex che sull’azionario Europeo.

PERCHE’ LA GRECIA PUO’ USCIRE DALL’EURO NEL 2012

A Wall Street invece le previsioni sono completamente diverse e per oggi vedono una stabilizzazione del Dow Jones intorno a quota 13100, che potrebbe consolidare la fase di forza in cui gli USA si trovano attualmente.

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