Alitalia in picchiata, Spinetta tentenna?

Parte male Alitalia questo lunedì e scende ai minimi, perdendo il 4% a 0,6 euro. Pesano sull’andamento del titolo le vendite dopo l’annuncio arrivato venerdi a mercati chiusi sull’aumento dell’indebitamento.

Nel mese di gennaio i conti peggiorano: in cassa appena 282 miloni di euro, 85 in meno della fine del 2007 (-23,2%) mentre l’indebitamento è salito a 1280 milioni di euro (+6,8%).

Il peggioramento dei conti potrebbe far cambiare idea a Jean Cyril Spinetta, ad del gruppo Air France-Klm, in trattative per acquisire la compagnia di bandiera? Difficile da dirsi, anche se il numero uno del gruppo francese era atteso in settimana, ma è stato rimandato. Il suo arrivo è stato posticipato per permettere ai sindacati di incontrare l’attuale presidente di Alitalia, Maurizio Prato, incontro non ancora avvenuto.

Il ritardo secondo alcuni rumors sarebbe dovuto al fatto che il piano presentato dai francesi non potrà essere accettato dai sindacati: dovrebbe prevedere infatti un taglio di 6mila dipendenti, in seguito alla non totale acquisizione di Az Servizi.

I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato in questi giorni l’allarme, definendo l’ventualità di una mancata acquisizione di Az Servizi un disastro. I ritardi negli incontri sono secondo loro da attribuirsi alla mancata volontà del gruppo francese di trovare un accordo con i lavoratori.

Le certezze per il momento però sono solo due: una è la data del 14 marzo, giorno in cui Spinetta dovrebbe presentare l’offerta vincolante, e la mancata liquidità nelle casse di Alitalia. Ora come ora la disponibilità finanziaria risulta talmente limitata da obbligare entro breve la compagnia ad una ricapitalizzazione, stimata del valore di 750 milioni.

Un aumento di capitale da 750 milioni è proprio quanto sarebbe previsto dal piano di Air France-Klm e il timore dei sindacati è che il gruppo francese voglia attendere di essere a ridosso della data x (14 marzo appunto) per presentare un’offerta che quel punto rischierebbe di essere “un prendere o lasciare“, lasciando poco o nessuno spazio alle trattative, ipotesi del resto più che verosimile.